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Scrittori in Mostra, Varesi racconta “La paura nell’anima” al Castello

La rassegna letteraria "targata" Legnano torna con un noir sociale che scandaglia la profondità della solitudine della "società della paura"

Un paese sul crinale dell'Appennino. Un uomo trovato ferito da un colpo di arma da fuoco. La caccia a Vladimir, l'uomo che sta seminando il panico in una comunità fino a quel momento "blindata". E la tensione che monta tra gli abitanti, fino ad arrivare al punto di rottura. É questa la ricetta creata da Valerio Varesi per l'ultima indagine del commissario Soneri ne "La paura nell'anima", romanzo protagonista lunedì 11 febbraio al Castello di Legnano del primo appuntamento del 2019 con la rassegna letteraria "Scrittori in mostra"

Un romanzo che scandaglia la profondità della solitudine della "società della paura", delle insicurezze di un tempo in cui «siamo soli, non ci sono più idealità che uniscono, ognuno vive la propria vita e si incammina nel mondo come una monade». Così Montepiano diventa la cornice dove Valerio Varesi ricostruisce liberamente la vicenda di Igor il Russo, l'uomo che nel 2017 ha ucciso un barista bolognese e poi è scappato in direzione di Ferrara, uccidendo una guardia ecologica e ferendone un'altra: frangenti in cui era scattata una vera e propria caccia all'uomo che aveva militarizzato la zona, durante la quale era cresciuta la tensione e la paura in comunità normalmente molto tranquille.

Montepiano è lo sfondo su cui si intrecciano le storie degli abitanti, vengono a galla trascorsi che sarebbe stato meglio non conoscere: c'è chi reagisce lasciandosi prendere dal panico, e chi vive quel che succede come un'intrusione. E a furia di erodere, si arriva alla frana: la presenza di Vladimir rimane sullo sfondo, non è una presenza attiva, ma è la leva per far saltar fuori gli scheletri dall'armadio, e quando la tensione arriva al punto di rottura il paese assiste anche ad un omicidio.

Lì si sviluppa l'indagine dei corpi speciali, e la «partita a scacchi di Soneri (che avrebbe dovuto essere in vacanza, ndr) con Vladimir», nel doppio filone dell'«indagine della testa del commissario» e dell'«indagine del cuore» della sua compagna Angela. In un noir sociale con cui il Simenon italiano ancora una volta si porta nel solco della tradizione di Sciascia, di Scerbanenco, di tutti quegli autori che hanno raccontato «un Paese di cui poi abbiamo tragicamente preso coscienza».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Febbraio 2019
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