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Economia: tutto sulle Sicav

Si tratta di società di investimento a capitale variabile che stanno attirando l’attenzione di milioni di utenti 

Negli ultimi anni il mondo dell’economia e degli investimenti ha conosciuto tanti nuovi strumenti grazie ai quali investire i propri soldi e tentare di ricavarne altri. Uno degli strumenti più interessanti in questo panorama sono le Sicav. Si tratta di società di investimento a capitale variabile che stanno attirando l’attenzione di milioni di utenti perchè, rispetto ai fondi comuni di investimento, le Sicav possono garantire un ruolo più attivo e maggiormente coinvolgente nelle operazioni di investimento. Tra le varie peculiarità, infatti, c’è la possibilità per i clienti di entrare in possesso non di quote di fondi comuni, ma di vere e proprie azioni, con conseguente assunzione dello status di azionista, la possibilità di garantirsi la partecipazione alle assemblee, l’esercizio del diritto di voto, e così via.

Partiamo col dire, dunque, che i fondi Sicav sono società per azioni il cui oggetto sociale esclusivo è rappresentato dall’investimento collettivo delle risorse finanziarie che vengono raccolte presso il pubblico dei risparmiatori, mediante emissione di proprie azioni. Queste società gestiscono i mezzi finanziari raccolti dagli investitori. Questo genere di società sono state introdotte nel nostro ordinamento con il d.lgs. 25 gennaio 1992 n. 84, per attuare la direttiva europea 85/611/CEE. Attualmente, vengono regolamentate dal TUIF (Testo Unico delle disposizioni in materia di Intermediazione Finanziaria) del 1998. Sembra chiaro che il soggetto che acquista le azioni di una SICAV diventa azionista e può partecipare alla vita associativa, influendo sulle scelte societarie, mediante l'esercizio del diritto al voto. 

L’utente è garantito dal fatto che per assicurare una gestione che non vada a penalizzare i piccoli risparmiatori, le SICAV devono attenersi a delle regole ferree imposte dalla Banca d'Italia. Infatti la gestione deve essere trasparente, e deve assicurare ai propri sottoscrittori un frazionamento del rischio. In tal senso la Banca d'Italia ha previsto, per le Società di Investimento a Capitale Variabile ed anche per gli altri istituti di intermediazione, dei test da somministrare ai sottoscrittori per valutare le loro competenze, e il livello di rischio dell'investimento che possano sopportare.

Quando si acquista un’azione Sicav si entra in possesso, dunque, di un diritto al voto che dipende dalla diversa tipologia di azioni comprate. Tale diritto al voto sarà pari al numero delle azioni nominative acquistate, mentre sarà pari ad un solo voto nel caso delle azioni al portatore. La ragione è quella di cercare di evitare atteggiamenti speculativi da parte dei soci.

Il capitale delle Sicav, inoltre, varia a seconda delle sottoscrizioni e dei rimborsi, ma anche per effetto delle plusvalenze e minusvalenze realizzate nel corso della gestione. Poiché la Sicav non dispone di un capitale nominale, in quanto il capitale

è sempre uguale al patrimonio netto ed è appunto variabile, le azioni emesse sono prive di valore nominale ed il loro valore è determinato in ogni momento dal rapporto tra il valore netto delle attività complessivamente in portafoglio e il numero delle azioni in circolazione. In ogni caso al momento della sottoscrizione è comunque stabilito un valore iniziale minimo di ciascuna azione che è pari a cinque euro o al maggior importo stabilito dalla Banca d’Italia.

Le azioni rappresentative del capitale delle Sicav possono essere sia nominative sia al portatore a scelta del sottoscrittore. Inoltre devono essere interamente deliberate al momento della loro emissione.

Per quanto riguarda gli altri strumenti, alle Sicav è vietato emettere obbligazioni o azioni di risparmio, oltre che acquistare o comunque detenere azioni proprie. La custodia degli strumenti finanziari e delle disponibilità liquide della Sicav è affidata ad una banca depositaria, che si occupa, tra l’altro, di accertare la legittimità delle operazioni di emissione e rimborso delle azioni nonché il calcolo del loro valore.

Oltre alla forma standard, con apposita previsione statutaria, le Sicav possono essere suddivise in più comparti di investimento, Sicav Multicomparto. Per ognuno di tali comparti può essere emessa una particolare categoria di azioni.  In questo caso, ciascun comparto costituisce patrimonio autonomo, distinto a tutti gli effetti da quello degli altri comparti.

Una volta aderito ad un comparto si ha la possibilità di trasferire il proprio investimento convertendo le azioni di un comparto in quelle di un altro. L’elevata specializzazione dei singoli comparti su diverse aree di mercato e di settori in grado di soddisfare tutte le esigenze di investimento rappresentano una notevole peculiarità delle Sicav.

Come detto in precedenza, dunque, la gestione del patrimonio sociale deve essere trasparente e deve prevenire ed evitare eventuali conflitti di interesse. Il tutto nel pieno rispetto dei criteri di un’ottimale selezione degli investimenti in relazione alla combinazione rischio-rendimento prescelto; al fine di assicurare tutto questo, la Banca d’Italia detta norme prudenziali di contenimento e frazionamento del rischio. Tali norme definiscono alcuni limiti all’investimento come i limiti agli investimenti in

strumenti di uno stesso emittente o di emittenti appartenenti al medesimo gruppo, i limiti alla detenzione del diritto di voto ed i limiti per gli acquisti di strumenti ì finanziari che avvengono nell’ambito di operazioni di collocamento operate da società appartenenti al gruppo della Sicav.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Gennaio 2019
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