Smantellata un'organizzazione criminale attiva a Lonate Pozzolo. All'alba di questa mattina, lunedì 15 ottobre, la Compagnia dei Carabinieri di Busto Arsizio, coordinata dalla Procura della Repubblica del luogo, a eseguito 15 misure cautelari nei confronti di persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di estorsione e spaccio di stupefacenti.

Fra gli indagati, 10 sono associati in carcere, 4 agli arresti domiciliari con l’obbligo di presentarsi periodicamente alla polizia giudiziaria. Nel caso è coinvolto un noto condannato in via definitiva per mafia per le inchieste, che hanno coinvolto anche Legnano, "Bad Boys" e "Infinito" in qualità di luogotenente della 'ndrangheta. Al condannato, risultato a capo del sistema smantellato, sono state contestate 15 violazioni della sorveglianza speciale, tra cui un'aggressione a due cameriere impiegati nel bar gestito da suo figlio.

L’indagine, denominata “Atlantic”, è cominciata dal tentato suicidio di un soggetto italiano, soccorso dai carabinieri della Stazione di Lonate Pozzolo, che hanno accertato come la causa del gesto fosse da attribuire ad un’estorsione posta in essere da un pregiudicato locale, aderente al sopraindicato sodalizio per ragioni connesse a debiti di “droga”.

L’organizzazione operava quasi esclusivamente nel territorio di Lonate Pozzolo ed in parte era già coinvolta in attività investigative di diversa natura per la radicata presenza di soggetti di stampo ‘ndranghetista. La banda aveva già reinvestito parte dei profitti in diverse attività locali, tra cui un bar ed un parcheggio adiacente all’aeroporto di Malpensa.

L'organizzazione era composta da tre i gruppi e gestiva in parallelo l'attività di spaccio di cocaina, marijuana e hashish nel Varesotto.  Il provento di queste attività illecite veniva riciclato in attività commerciali a Lonate Pozzolo e nel circondario. L'organizzazione aveva acquistato a Lonate Pozzolo il chiosco bar interno al parco comunale e il bar Atlantic (dai provenine il nome dell'operazione). A Ferno, invece,  il "car parking Malpensa" nel quale i carabinieri dell'ispettorato del lavoro di Varese hanno trovato tre lavoratori in nero. I militari, inoltre, hanno scoperto che i pusher venivano utilizzati come autisti nei pulmini diretti all'aeroporto. Le tre attività, nelle quali sono stati investiti i ricavi della vendita di droga, erano usati anche come base per accordi e cessioni.