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Le lesioni rivelano maltrattamenti: in carcere un 50enne

Ad indagare sul caso i Carabinieri di Cerro Maggiore, che avevano arrestato l'uomo in flagranza di reato lo scorso 28 gennaio

Basta arresti domiciliari, per lui il "posto giusto" per aspettare il processo è il carcere: ha deciso così il GIP del Tribunale di Busto Arsizio, accogliendo le ipotesi accusatorie formulate dai Carabinieri di Cerro Maggiore nei confronti di un 50enne pregiudicato di nazionalità marocchina.

Erano stati gli stessi militari ad arrestare l'uomo in flagranza di reato lo scorso 28 gennaio, quando il 50enne aveva inferto alla moglie lesioni per 10 giorni di prognosi. Quelli, appunto, necessari secondo i sanitari alla guarigione del trauma policontusivo causato alla 41enne. E nonostante le difficoltà della donna a raccontare la verità, gli uomini dell'Arma si sono subito accorti che la situazione era ben lontana dall'essere un episodio isolato.

Così, mentre l'uomo si trovava agli arresti domiciliari a casa di un parente a Legnano, i Carabinieri di Cerro Maggiore hanno continuato ad indagare, e hanno scoperto una storia fatta di ricoveri e ricorsi alle cure mediche da parte della 41enne. Tutti tasselli che, insieme alle dichiarazioni di chi poteva riferire quello che realmente accadeva tra le mura domestiche, hanno contribuito a costruire davanti agli occhi dei paziente un puzzle di anni di soprusi e violenze, non solo psicologiche.

Tutto materiale che gli uomini dell'Arma hanno messo nelle mani del PM Rosaria Stagnaro, che si è mossa per ottenere la misura cautelare della custodia in carcere. E nella stessa direzione ha deciso di procedere anche il GIP: così i Carabinieri di Cerro Maggiore hanno dato esecuzione al decreto che revoca la misura degli arresti domiciliari e hanno scortato il 50enne alla casa circondariale di Busto Arsizio.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Febbraio 2018
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