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Marilena Re, si scava per trovare il cadavere

E' stata individuata l'area dove si troverebbe il corpo della promoter scomparsa il 30 luglio - Fermato Vito Clericò, pensionato di Garbagnate

Aggiornamento delle ore 18.20: individuata l’area dove si troverebbe il corpo di Marilena Rosa Re. Si tratta di un terreno, adibito a orto, in uso al sospettato, Vito Clericò. L’area è stata cinturata e sequestrata dai carabinieri, su decisione della Procura di Busto Arsizio. Domani mattina, 12 settembre, inizieranno gli scavi, ad opera di personale altamente specializzato. Anche nei prossimi giorni interverrà il personale specializzato del RIS di Parma per procedere al sopralluogo delle abitazioni della scomparsa e dell’indagato.


Non si sa ancora nulla del corpo di Marilena Rosa Re, la 58enne di Castellanza scomparsa il 30 luglio scorso. L’unico elemento certo sarebbero le tracce di sangue rilevate dai Ris di Parma sui pantaloni di Vito Clericò, un pensionato di 65 anni residente a Garbagnate Milanese, fermato questa mattina, 11 settembre, dai carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio su ordine del Pm Rosaria Stagnaro della Procura della Repubblica di Busto Arsizio che ha emesso un decreto di fermo per indiziato di delitto.

Secondo le indagini, ufficializzate dopo il fermo durante una conferenza stampa in Procura (vedi video sotto), la donna nel 2014 avrebbe consegnato 90mila euro all’indagato e a sua moglie, affinché glieli custodissero e per evitare che fossero “aggrediti” dal fisco. La donna infatti aveva un debito pregresso con l’agenzia delle Entrate di 80mila euro e avrebbe dovuto saldare la cifra entro il 31 luglio, giorno conseguente la sua sparizione. Dalle ricostruzioni è emerso che la vittima avrebbe scoperto la scomparsa del denaro, usato dal pensionato per pagare diverse spese, tra cui alcune bollette.

Le complesse indagini, come affermato dal procuratore della repubblica Gianluigi Fontana, si sono svolte con l’utilizzo di intercettazioni, analisi di immagini delle telecamere sui luoghi frequentati dalla donna, oltre alla raccolta di indizi attraverso la testimonianza di familiari, amici e conoscenti.  Proprio da queste ultime sono emerse contraddizioni nelle dichiarazioni di Clericò: l’uomo avrebbe affermato di aver prelevato Marilena, su richiesta di lei, dalla sua abitazione il 30 luglio e di averla accompagnata in piazza a Garbagnate, luogo da cui poi lei si sarebbe allontanata facendo perdere le sue tracce. I Carabinieri però, nei tabulati telefonici, non hanno trovato alcuna chiamata fra i due e, dalle telecamere in piazza a Garbagnate, non sono risultate immagini né della donna né dell’auto dell’indagato. Sono però emerse tracce del passaggio del 65enne a Castellanza proprio domenica 30 luglio. Tra i due intercorreva un rapporto di amicizia nato sul luogo di lavoro.

Il fermo è avvenuto a seguito dei risultati di comparazione del Dna prelevato dalla spazzolino della vittima e dagli schizzi di sangue ritrovati sui pantaloni del pensionato. Macchie che lui stesso aveva fatto passare come sangue di coniglio dal momento che ne aveva alcuni di sua proprietà.

Oltre ai reparti presenti sul territorio – il Reparto Operativo dei Carabinieri di Varese e quelli della Compagnia di Busto Arsizio – hanno preso parte alle investigazioni anche i militari dell’Arma inquadrati nell’organizzazione speciale: le unità cinofile molecolari del Centro Carabinieri Cinofili di Firenze e quelle del Nucleo Carabinieri Cinofili di Bologna specializzate nella ricerca di tracce ematiche e cadaveri, il Reparto Anticrimine di Milano e il R.I.S. di Parma.

«Ringrazio il Comando Provinciale di Varese diretto dal comandante Claudio Cappello, così come i Carabibnieri di Busto Arsizio e tutte le Forze dell’Ordine che hanno collaborato nell’indagine – ha commentato il Pm Stagnaro – Notte e giorno, dal 30 luglio, hanno tutti lavorato instancabilmente per dare risposte sul caso».

Il fermato è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre gli atti verranno trasmessi nelle prossime ore al gip. Al momento le attività e quanto emerso dall’interrogatorio, durato 6 ore ed effettuato nella caserma della Compagnia di Busto Arsizio, sono coperti da segreto di indagine, così come non è stato ancora ufficializzato il rinvenimento del cadavere. In giornata verrà convalidato l’arresto. Per quanto riguarda la moglie di Clericò, risulta denunciata a piede libero e oggetto di valutazione. 

Nella foto, l’abitazione della vittima a Castellanza. Su Viale Lombardia, Marilena Rosa Re aveva rilevato la cartoleria, chiusa dopo un breve periodo e trasformata in abitazione. 

Redazione
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Pubblicato il 11 Settembre 2017
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