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Task force dei Carabinieri contro il traffico di stupefacenti

Anche residenti a Rho tra i 18 cittadini italiani e marocchini destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari emessi dal Tribunale di Busto Arsizio

É una vera e propria task force dell'Arma dei Carabinieri quella che questa mattina, lunedì 26 giugno, alle prime luci dell'alba ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di 18 cittadini di nazionalità italiana e marocchina, tutti provenienti da Busto Arsizio, Saronno, Rho, Novara, Legnano, Verbania, Vercelli, Domodossola, Como e Fabriano.

All'operazione hanno preso parte i Carabinieri della Compagnia di Gallarate con il concorso dei comandi territoriali dell'Arma di Busto Arsizio, Saronno, Rho, Novara, Legnano, Verbania, Vercelli, Domodossola, Como e Fabriano.

L'operazione odierna arriva a coronamento di un'indagine avviata nel mese di settembre del 2014 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arisizio. A dare il là alle indagini, la denuncia di una donna del gallaratese collegata ai debiti di droga contratti dal figlio: una denuncia che ha permesso di accertare l'esistenza di un sodalizio criminale composto da 54 soggetti di nazionalità italiana e marocchina, che sono stati tutti deferiti all'autorità giudiziaria. La base logistica dell'organizzazione era localizzata nelle zone boschive del Saronnese, mentre il successivo spaccio al minuto riguardava le aree di Saronno, Gallarate, Busto Arsizio, Novara e del Verbano

Tra gli arrestati i tre principali indagati: K.T., marocchino di 25 anni a capo del sodalizio, i due fratelli intermediari utilizzati per l’acquisto di stupefacente, vale a dire N. A., 34 anni, e N. H., 28 anni, che curavano l’acquisto di eroina, cocaina, hashish e marijuana ed attraverso le conoscenze acquisite nella zona del sud-ovest lombardo si avvalevano del principale pusher dell’organizzazione, Z. A., marocchino di 26 anni, e di D.F.M., italiano di 54 anni, che intrattenevano fitti rapporti con la zona del Gallaratese e del Verbano.

Tra le persone colpite dagli odierni provvedimenti restrittivi anche tre donne italiane, una delle quali, 23enne, è legata sentimentalmente al principale pusher dell’organizzazione, che per suo conto esercitava l’attività di spaccio nella propria abitazione a Gallarate. La giovane dovrà rispondere di concorso in detenzione di sostanza stupefacente per aver ricevuto e tenuto cocaina per la successiva cessione.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Giugno 2017
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