I comitati pendolari tornano a chiedere il ripristino di tutte le corse in vista della fase 2. «A partire dal 4 maggio con la graduale uscita dal lockdown – scrivono i pendolari in una nota stampa – potrebbero tornare al lavoro l’80% degli addetti: non è più procrasnabile da parte di Regione Lombardia una comunicazione che confermi che l’offerta del TPL (ferro, gomma e urbano) tornerà subito al 100% dei valori stabili dai contratti di servizio, come avveniva fino al lockdown».

«Questa quota – insistono i comitati, tra questi quello che rappresenta la linea Milano-Varese – è l’unica praticabile e utile ad assicurare il più possibile il necessario distanziamento sociale sui mezzi di trasporto e a garanre la successiva ripresa del settore stesso, se tutti vogliamo che resti una funzione indispensabile per la Regione. Altre proposte fantasiose, ancorché di dubbia realizzabilità, assieme al teorizzare sui massimi sistemi, sortiscono come effetto la distrazione dall’unico obiettivo utile e sensato che è il pronto ritorno al 100% del servizio. Questa comunicazione è compito degli Enti Titolari del Trasporto Pubblico, e in parcolare di Regione Lombardia, e non può essere demandata alle opinioni rilasciate in interviste di Direttori e Amministratori di Aziende che sono fornitrici di servizio e non titolari dello stesso. Pertanto attendiamo una parola ufficiale a brevissimo, dati i tempi più che ristretti, e solleciamo la convocazione di una Conferenza Regionale per il TPL, per la quale i tempi sono ampiamente maturi».

RAPPRESENTANTI DEI VIAGGIATORI E REFERENTI DEI COMITATI PENDOLARI LOMBARDI Milano