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Con le restrizioni, aria più pulita ma il Pm10 aumenta anche senza traffico

Le misure per contenere il Covid-19 hanno favorito la diminuzione dell'inquinamento ed evidenziato quanti fattori giocano nell'accumulo di polveri sottili "NON GIOCHIAMO A GUARDIE E LADRI, STIAMO A CASA" PASQUA: PREVISTI CONTROLLI PIU' INTENSI

Le misure per contenere il Covid-19 hanno favorito la diminuzione dell'inquinamento ed evidenziato quanti fattori giocano nell'accumulo di polveri sottili. Perchè il PM10 non è causato solo dal traffico veicolare e ciò spiega la  difficoltà di ridurre in modo drastico i valori presenti in atmosfera in situazioni ordinarie. È quanto emerso da una prima indagine effettuata da Regione Lombardia e ufficializzata ieri, venerdì 3 marzo, a fronte delle riduzione dei fattori di pressione nei principali settori, quali traffico veicolare, consumi energetici, riscaldamento e attività agricole/zootecniche. 

«Lo studio – precisano dalla Regione – ha evidenziato che il trend di generale riduzione delle concentrazioni degli inquinanti dipende da tre fattori: riduzione delle emissioni (in particolare dal settore trasporti), variazione delle condizioni meteorologiche (comunemente meno favorevoli all'accumulo in questo periodo dell'anno) e condizioni ambientali che influiscono sulle reazioni chimico-fisiche in cui sono coinvolti gli inquinanti». 

RIDUZIONE DEI FATTORI DI PRESSIONE – Riguardo al settore riscaldamento, si osserva che, nel primo trimestre del 2020, le temperature medie giornaliere sono state generalmente superiori alle medie del periodo (su base ventennale). Per le attività agricole, non limitate dalle misure di contenimento dell'emergenza sanitaria nemmeno, a partire dal 24 febbraio, rispetto allo spandimento dei liquami zootecnici, si sono stimate emissioni in linea con quelle tipiche del periodo.

[pubblicita]QUALITA' DELL'ARIA – Relativamente alla qualità dell'aria, per il biossido di azoto (NO2) e ancora più per il monossido di azoto (NO) e per il Benzene le concentrazioni rilevate si sono sensibilmente ridotte e, in alcune stazioni, risultano perfino inferiori ai valori più bassi registrati in ciascun giorno di calendario nel periodo di osservazione nei dieci anni precedenti. In questo caso è quindi più evidente l'effetto della riduzione delle emissioni connessa alla riduzione dei flussi di traffico.

Per quanto riguarda il PM10 e PM2.5, i dati indicano in maniera evidente la stagionalità di questi inquinanti, che registrano tipicamente i valori più elevati nei mesi più freddi dell'anno. 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Aprile 2020
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