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“Facciamo ripartire il territorio… senza litigare”

Da più parti si levano appelli alla Regione per non allungare nel tempo i provvedimenti restrittivi dovuti alla diffusione del virus, evitando inutili polemiche

Sale da diversi ambiti del territorio la richiesta alla Regione per ridare spazio alle attività commerciali, imprenditoriali, sociali, sportive ed evitare ulteriori provvedimenti ristrettivi. Un appello condito anche dall'impegno di tutte le istituzioni a collaborare, senza dar spazio a dannose polemiche.

“Facciamo ripartire Milano dallo sport e dal benessere fisico” è, ad esempio, la richiesta di più di 5.000 palestre, centri fitness, piscine e centri sportivi costretti alla sospensione di tutte le attività a causa delle ordinanze necessarie al contenimento del Coronavirus.

[pubblicita] “Per gli operatori del nostro settore è una situazione di grande difficoltà – denuncia Marco Contardi il presidente di ARISA, l’Associazione delle imprese dello sport, delle arti e del benessere fisico aderente alla Confcommercio milanese – perché non è possibile svolgere qualsiasi tipo di attività fisica e sportiva negli impianti di tutto il territorio”.

ARISA chiede di valutare l’apertura di tutte le palestre e centri sportivi per riporre l’attenzione delle Istituzioni non solo allo sport professionistico, ma anche a quello di base, oggi in forte difficoltà a Milano e hinterland.

“Riteniamo inutili e dannose alcune polemiche in atto tra la Regione e il governo sulla gestione del coronavirus. Questo il momento di essere compatti per il bene del nostro paese e della nostra Regione", è invece il pensiero di Elisabetta Strada e Niccolò Carretta (Lombardi Civici Europeisti), che si appellano a una collaborazione più costruttiva tra le istituzioni.

"Oggi – proseguono i due consiglieri regionali – occorre mantenere il giusto tono e muoversi tutti nella stessa direzione. Un domani si tireranno le somme e si capiranno gli errori. Le polemiche aumentano l’ansia delle persone, che prendono d’assalto i negozi alimentari. Danneggiano la nostra immagine in Italia e all’estero, attirandoci osservazioni dell’OMS e dell’Europa. Contribuiscono alle difficoltà economica, che vede la borsa in caduta e le attività economiche, soprattutto della Media e Piccola Impresa, in crisi.
Oggi l'importante è interrompere il contagio. 
Domani si valuterà l’approccio e si capirà se ci si è mossi bene o no".

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Febbraio 2020
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