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Processo Fratus, la Procura svela chi ha scritto il dossier Amga

Michele Martino, maresciallo della Finanza, ha ripercorso in Tribunale le indagini di Piazza Pulita partite proprio dal dossier Amga

Di chi é la "paternità" del dossier anonimo su Amga depositato in Procura dall'ex sindaco Gianbattista Fratus, da cui sono scaturite le indagini "Piazza Pulita? Michele Martino, maresciallo della Polizia Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, ascoltati come teste oggi (18 novembre) dal Pm Nadia Calcaterra nel dibattimento del processo “Fratus”, l'ha attribuita all'ex direttore tecnico di Amga, Sergio Ferretti, licenziato nel dicembre 2016 avanzando una causa di lavoro contro la partecipata.

[pubblicita]    Ferretti è stato descritto come un “uomo vicino” a Chiara Lazzarini. Un legame evidenziato dalle conversazioni trovate dai militari a seguito del sequestro del cellulare dell'ex assessore legnanese alla quale l'amico ha inviato il dossier (con una frase finale mancante rispetto all’originale poi depositato in procura dal sindaco Fratus) via chat. Si tratta di un documento in 21 punti con numerose ipotesi di reato in Amga, tra le quali anche alcune procedure di assunzione di personale che avevano riguardato la società negli ultimi anni, fino al 2017 (quando al governo c'era Centinaio, ndr). Ma invece di mettere in difficoltà i precedenti amministratori il dossier presentato in Procura ha fatto scaturire le indagini che hanno portato all'arresto dei tre ex amministratori Fratus, Lazzarini e Cozzi, ai domiciliari, e quindi al processo entrato nel vivo oggi al Tribunale di Busto Arsizio. Fondamentali le intercettazioni all'allora direttore di AMGA Lorenzo Fommei in merito alle "manovre" per la nomina di chi lo avrebbe poi sostituito dopo le sue dimissioni. 

LE INDAGINI DELLA FINANZA

Durante l'udienza è stato ascoltato solo il maresciallo della Finanza che ha ripercorso le indagini sui tre capi d'imputazione contestati all’ex sindaco Fatus e agli ex assessori Cozzi e Lazzarini per turbativa d’asta, attraverso la rilettura di intercettazioni ambientali, telefoniche e messaggi whatsapp, a partire dalla fine del 2017.

Il modus operandi degli ex amministratori si evince, secondo l’accusa, già dall'interessamento del sindaco Fratus per una nomina in Cap Holding tramite una telefonata ad un consigliere regionale in quota Lega.

Sempre dalle intercettazioni emerge il forte legame dell'avvocato Lazzarini, ancora prima che venisse nominata assessore, nel febbraio 2019,  con il sindaco, l’amministrazione e la stessa Amga di cui era stata precedentemente presidente e con la quale aveva in essere una causa penale per falso in bilancio andata poi in prescrizione. Lazzarini in veste di coordinatrice di Forza Italia aveva sostenuto la presidenza di Catry Ostinelli e successivamente, a seguito delle dimissioni di Lorenzo Fommei, si era interessata della nomina del nuovo direttore generale di Amga. I tre ex amministratori, prima della convocazione del Cda in cui si sarebbe dovuto discutere il bando (poi stralciato dall'ordine del giorno), avevano già incontrato due possibili candidati in quelle che sono state definite pre-selezioni. Su questo capo d’imputazione il Pm proseguirà l’esame al maresciallo nella prossima udienza fissata il 25 novembre.

Nel dibattimento si è parlato anche degli altri due capi di imputazione relativi alla nomina di un consulente commercialista in EuroPa (contestato al solo vicesindaco Cozzi) e alla nomina del direttore organizzativo del Comune, Enrico Barbarese. In entrambi i casi è stato evidenziato dall’accusa come anche in questi ambiti venisse prima individuata la persona con le caratteristiche ritenute idonee e poi “costruito” il bando con le modifiche necessarie perché il soggetto scelto potesse essere nominato: «Una volta che si individua la persona, basta, si fa la gara», dice l'ex vicesindaco Cozzi in una intercettazione. 

Nella prossima udienza si chiuderanno le valutazioni del Pubblico Ministero e inizierà il contro esame da parte della difesa che ha contestato le modalità di presentazione delle intercettazioni estrepalote dai brogliacci: tra 45 giorni saranno disponibili integralmente dopo le valutazioni del perito.

Valeria Arini con la collaborazione di Gea Somazzi

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Novembre 2019
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