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Figlia dei testimoni di Geova, “la trasfusione non è stata necessaria”

La precisazione della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova di Legnano - L'ospedale: "La trasfusione non è stata fatta ma è stata predisposta coinvolgendo la Procura"

Non è stata effettuata alcuna trasfusione di sangue alla bimba, figlia di testimoni di Geova, operata la notte scorsa all'Ospedale di Legnano. A dichiararlo in serata, attraverso una nota stampa, è la stessa Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova di Legnano la quale, interpellata nel pomeriggio da Legnanonews, ha precisato che la piccola non era in fin di vita e che la Procura non ha imposto alcuna trasfusione.

Una versione che contraddice le notizie apprese in mattinata, anche a seguito di un comunicato dell'ASST Ovest Milano, in cui una maggior chiarezza avrebbe sicuramente offerto fin da subito un quadro più preciso della vicenda. 

[pubblicita]   «Contrariamente a quanto pubblicato da vari giornali, dai riscontri effettuati con i medici dell’Ospedale di Legnano è emerso che la bambina non è mai stata in pericolo di vita – si legge nella comunicazione a cura della congregazione -. L’intervento per una commozione cerebrale, a seguito di una caduta, si è concluso con successo senza praticare nessuna trasfusione di sangue. Risulta infondata la notizia che la Procura abbia ordinato la trasfusione, né ai genitori è stato comunicato finora alcun provvedimento del tribunale per limitare la loro responsabilità genitoriale».

L'azienda ospedaliera in mattinata (26 settembre) ha confermato che durante l'itervento non è stato necessario effettuare la trasfusione ma che il medico si è mosso per tempo rivolgendosi a Carabinieri e Procura per richiedere il dispositivo idoneo a procedere con la trasfusione in caso ce ne fosse stata la necessità. Come già spiegato in un primo comunicato stampa la Asst ribdisce che il Tribunale dei Minori di Milano ha disposto la limitazione della responsabilità genitoriale e il conseguente affidamento del minore al legale rappresentante della struttura ospedaliera solo limitatamente alle scelte sanitarie per il tempo della cura. 

Resta comunque sempre l'atteggiamento di fondo dei Testimoni di Geova contrari alla trasfusione, difficile da comprendere, in un caso come questo, per chi crede che un genitore, dando la vita alla propria figlia, debba poi proteggerla e non deciderla. 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Settembre 2019
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