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Potenziamento Rho-Gallarate, ancora uno stop al progetto

Il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici ha individuato ancora delle carenze progettuali - Le reazioni dal territorio

Il potenziamento ferroviario della linea Rho-Gallarate passato al setaccio dall'assemblea generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici: nei giorni scorsi, infatti, il progetto è stato analizzato a Roma in una seduta durata oltre quattro ore, dopo gli aggiornamenti e le integrazioni che l'ente aveva richiesto ad RFI nel 2014 e i chiarimenti nuovamente richiesti lo scorso anno in merito alle opere ricadenti nella stazione di Rho.

Al termine dell'assemblea, alla quale hanno partecipato anche i sindaci dei Comuni interessati dal progetto, il Consiglio ha espresso quasi all’unanimità – con un voto contrario e uno di astensione – un parere aggiornato che in sostanza riconosce il miglioramento qualitativo del progetto ma individua ancora delle carenze progettuali, e per questo motivo rinvia il parere definitivo. Parere che potrà eventualmente essere espresso in una seduta straordinaria da convocare in autunno, quando gli ultimi elaborati necessari verranno consegnati da RFI.

[pubblicita]Da Nerviano è stata ribadita «l’assoluta utilità dell’opera che, fra l’altro, porterà una fermata nella frazione di Cantone, nell’ottica di un superamento dei notevoli disagi che, quotidianamente, affrontano i pendolari, studenti e lavoratori, per arrivare al posto di studio o di lavoro – spiega il sindaco Massimo Cozzi –. Stiamo parlando di un progetto, del quale si parla da anni, senza purtroppo nulla di concreto! Se ci sono delle criticità, si affrontino concretamente e si arrivi il prima possibile all’approvazione e finanziamento totale dell’opera. Lo chiediamo con forza a RFI e Italferr, che stanno portando avanti il tutto da anni, senza riuscire ad arrivare al dunque. Nel totale rispetto di prescrizioni e compensazioni, che anche noi abbiamo chiesto, non si può sempre dire no ad un potenziamento, che non può più aspettare!». 

Sulla stessa linea anche il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi, che ha auspicato che «RFI provveda in brevissimo tempo a predisporre le integrazioni al progetto», e il primo cittadino di Pregnana Milanese Angelo Bosani, che ha confermato la «valutazione positiva per la realizzazione dell’opera ferroviaria ritenendola necessaria in un’ottica di mobilità sostenibile e sviluppo del territorio: per i pendolari, per i collegamenti internazionali e con Malpensa, per la mobilità delle merci», oltre ad esprimere soddisfazione «per l’inserimento nel quadro economico del progetto ferroviario aggiornato della nuova strada di viale Lombardia».

«Adesso dovrà passare altro tempo per poter riapprovare un progetto di notevole importanza per il territorio – fa eco il sindaco di Rho, Pietro Romano –. Come amministrazione comunale siamo sempre stati favorevoli alla realizzazione del potenziamento della linea ferroviaria tra Rho e Gallarate, perché la riteniamo un’infrastruttura indispensabile per dare continuità e implementare un servizio che ha evidenti criticità e per incentivare gli spostamenti dei pendolari e ridurre quindi il traffico veicolare con indubbie ricadute positive in termini ambientali. Questo vale anche per il trasporto delle merci e la conseguente riduzione del trasporto su gomma a beneficio della sostenibilità e della sicurezza. Inoltre il collegamento con l’Aeroporto di Milano Malpensa deve necessariamente essere incrementato per consentire collegamenti più efficaci in vista soprattutto della realizzazione del sito di MIND Milano e dell’attrattività strategica che assumerà il nostro territorio».

Perplessità, invece, come già avvenuto in passato, sono arrivate da Vanzago, con il sindaco Guido Sangiovanni che ha stigmatizzato «la scelta di Regione Lombardia e RFI ed Italferr di ostinarsi a procedere con questa procedura quando, invece, sarebbe più opportuno dichiarare davvero il reale bisogno di questa opera che pare ormai essere quello di inserire solamente la S15 Parabiago-Pioltello con due treni ogni ora, con buona pace dei pendolari che sognano un potenziamento di ben altra natura, specialmente sui treni a lunga percorrenza che non cambiano». Per il primo cittadino vanzaghese, infatti, la soluzione dovrebbe essere quella di «ripresentare un progetto meno impattante, più condiviso con gli enti interferiti e con i cittadini, valutando vari scenari e giustificando adeguatamente le scelte a partire da quelle trasportistiche» e «fare chiarezza sulle procedure perché, al momento, si è certi solamente che regna la confusione e la mancanza di trasparenza, non degna di un’opera pubblica».

Così come ha ribadito ancora una volta il proprio "no" il Comitato Rho-Parabiago, che ha accolto «con sollievo e soddisfazione la notizia […]. Con sollievo, perché ancora una volta un progetto così impattante e insensato è stato rinviato in base ad una valutazione tecnica oggettiva, che ne ha evidenziato ulteriori carenze. Con soddisfazione, perché questa è l’ulteriore riprova di ciò che sosteniamo da sempre, ovvero che il progetto presenta gravi criticità che non possono essere sanate, nonostante le continue ripresentazioni e le numerose pezze che di volta in volta vengono aggiunte».

Castellanza, invece, ha chiesto pubblicamente nella seduta di «stralciare dal progetto di quadruplicamento Rho-Parabiago il "raccordo a Y" rinviandone l’esecuzione» e di «togliere il vincolo che impedisce ad oggi di completare il sottopasso esistente a lato della stazione FNM di Castellanza e inutilizzato da anni, il cui completamento permetterebbe finalmente un vero collegamento stradale tra la stazione e Busto Arsizio che oggi avviene attraverso un sottopasso stretto, a senso alternato, basso e spesso allagato».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Maggio 2019
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