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Termovalorizzatore Silla 2, presentato il rapporto sull’indagine epidemiologica

Il rapporto è stato predisposto dalla ATS Città Metropolitana di Milano a seguito di un'indagine epidemiologica sullo stato di salute della popolazione che vive nell'area attorno al termovalorizzatore 

Contributo marginale dell'inceneritore nelle emissioni di ossidi d'azoto (Nox) pari a 1.2% e di polveri sottili (PTS) pari 0.3%, rispetto al traffico veicolare che risulta responsabile per il 70% (NOx) e il 44% (PTS) di inquinanti presenti in atmosfera: questi i dati principali che sono stati evidenziati nel rapporto scientifico predisposto dalla ATS Città Metropolitana di Milano a seguito di un'indagine epidemiologica sullo stato di salute della popolazione che vive nell'area attorno al Termovalorizzatore di Silla 2.  

[pubblicita] A fronte di questi risultati sono state proposte iniziative da condividere tra i vari enti coinvolti per l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico dovuto al traffico veicolare, come interventi per favorire il trasporto pubblico, un piano di forestazione spinto lungo i maggiori assi autostradali e il miglioramento nelle prestazioni di raccolta differenziata.

Durante l’incontro pubblico nella sala convegni di Villa Burba a Rho dal titolo "Qualità dell’aria e stato di salute nei territori del termovalorizzatore Silla 2", organizzato dalle amministrazioni di Cornaredo, Milano, Settimo Milanese, Pero e Rho, è stato illustrato il rapporto scientifico predisposto dalla ATS Città Metropolitana di Milano. Il rapporto è stato introdotto dal Direttore Generale di ATS dr. Walter Bergamaschi e poi illustrato dal dr. Antonio Russo, epidemiologo, che ha coordinato lo studio. Il dr. Russo ha descritto la metodologia usata per valutare lo stato di salute della popolazione prendendo in considerazione gli eccessi di rischio di ricoveri per causa specifica, di mortalità per causa specifica e generale, di incidenza di neoplasie maligne, e infine di accessi a pronto soccorso e consumo di farmaci respiratori.  Questi parametri sono state messi in relazione con due inquinanti: gli ossidi d'azoto (NOx) e le polveri sottili (PTS), mettendo a confronto la popolazione dell'area ristretta attorno all'impianto (molto esposti) e di un'area un po' più ampia (mediamente esposti) a quella di una vasta area di 20 km di lato che comprende oltre un milione di persone (non esposti).

Lo studio ha messo in evidenza alcune differenze fra le diverse popolazioni, in particolare per i più esposti è risultato un rischio di 1.7 volte di mortalità per cause respiratorie, mentre gli altri parametri non erano significativamente diversi, ed inoltre ha messo in luce differenze significative degli indici che identificano la vulnerabilità sociale (indice di deprivazione). In pratica le condizioni socio-economiche della popolazione che vive attorno al termovalorizzatore sono meno favorevoli rispetto alla popolazione di confronto. Questa condizione ovviamente non è esclusiva della zona attorno all'impianto ma è presente in diverse altre parti dell'area metropolitana milanese. Come ha sottolineato il dr. Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell'ATS, non è tanto l'accesso alle cure che mette in relazione le condizioni socio-economiche con lo stato di salute, quanto gli stili di vita meno attenti alla salute fisica. Su questo punto Demicheli ha mostrato alcuni dati, che sottolineano come ci sia una stretta relazione tra diversi fattori comportamentali e l'incidenza di numerose patologie e come questi fattori siano a loro volta influenzati dalle condizioni socio-economiche.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Maggio 2019
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