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Tariffa puntuale, ecco le novità 2018 per la TARI

Finita la sperimentazione per la nuova tariffa, da quest'anno la quota variabile del tributo terrà conto dei conferimenti effettivi dei cittadini

Era iniziato a giugno 2016, ed ora il peridio di sperimentazione per la tariffa puntuale è arrivato alla conclusione. E come conclusione proprio non c'è male: tutti e tre i comuni "pilota", infatti, hanno registrato nel 2017 ottime percentuali di raccolta differenziata: 75% per San Giorgio su Legnano (+3% rispetto al 2016), 74% per Canegrate (+3% dall'anno precedente) e 75% per Magnago (addirittura +7% sul 2016). Una conferma che «il sistema della tariffa puntuale – come ha spiegato l'assessore Giovanni Morelli – porti a differenziare in maniera più attenta, ottenendo una riduzione del rifiuto urbano residuo ed un incremento dei rifiuti differenziati».

Adesso la nuova tariffa per il servizio di igiene urbana è pronta ad entrare a pieno regime, e proprio per questo ieri sera, giovedì 15 febbraio, a San Giorgio su Legnano si è tenuta un'assemblea dedicata alla spiegazione delle novità nell'applicazione della TARI per il 2018. Novità che non riguarderanno solo il comune guidato dalla giunta Cecchin, ma anche i "colleghi" di sperimentazione, dal momento che i tre comuni hanno collaborato per redigere un unico regolamento che disciplini le modalità applicative dell'imposta. 

La TARI, ai cui fini le utenze sono divise in due macro-gruppi, ovvero domestiche e non domestiche, si compone di una quota fissa, pari al 63,32% del totale, e una quota variabile, che copre il residuo 36,68% dell'imposta. Nella prima rientrano i costi relativi allo spazzamento delle strade, alla gestione generale del servizio e del tributo e i costi d'uso del capitale; nella seconda, invece, convergono i costi riconducibili a raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e della frazione differenziata, e i costi relativi alla gestione della piattaforma ecologica comunale.

Ed è proprio sulla quota variabile che va ad incidere la tariffa puntuale, nella componente che riguarda la frazione del rifiuto urbano residuo, cioè il rifiuto indifferenziato. In totale, per il comune di San Giorgio si parla di un importo di 77.915,68 euro, pari al 9.65% del costo complessivo del servizio, che ammonta a 807.529 euro.

Per capire l'impatto che la nuova tariffa puntuale avrà sulle loro tasche, i sangiorgesi dovranno tenere il conto di quanti sacchi conferiscono o di quante volte faranno svuotare il proprio bidone: la misurazione, infatti, verrà effettuata in base ai volumi e non alla pesatura dei rifiuti conferiti e per ogni sacco, pieno o vuoto che sia quando viene esposto, verrà computato un volume di 80 litri. Per il 2018 il costo di ogni sacco a San Giorgio sarà di circa 1,3 euro.

Ad ogni utenza verrà già addebitato un numero di conferimenti minimi, indipendentemente dall'effettiva esposizione del sacco o bidone: una scelta precisa dei tre comuni che hanno preso parte alla sperimentazione, per evitare che, addebitando solamente i costi fissi per poi procedere a conguagliare la quota variabile, i "soliti" pattumeros possano essere incoraggiati nell'abbandono della spazzatura. Si tratta comunque di quote "minime", rispettate, secondo i dati finora raccolti, solo da un 30% delle utenze monitorate, mentre il restante 70% tende a superarle. Il conguaglio per i sacchi extra conferiti verrà addebitato l'anno successivo, si vedrà poi se insieme alle rate ordinarie o con una rata a parte.

Il nuovo regolamento scritto a sei mani conferma agevolazioni e riduzioni già in vigore a San Giorgio. Le agevolazioni riguarderanno i neonati per i primi due anni di vita e chi utilizza presidi medico-sanitari forniti dall'ASST. Le riduzioni, invece, andranno a beneficio del compostaggio e del recupero degli alimenti ancora commestibili.

Qualche perplessità, tra il pubblico presente in sala consiliare, non è mancata. Come il dubbio che il nuovo sistema possa aggravare il problema dell'abbandono dei rifiuti, o il "sospetto" che con la tariffa puntuale si finirà per pagare di più

«Abbandonare i rifiuti nei cestini o negli spazi aperti è un’azione illecita ed è un fenomeno che continueremo a contrastare – è stata la replica del sindaco Walter Cecchin –, ma noi dobbiamo muoverci in un'altra direzione, ovvero quella delle percentuali di raccolta differenziata che stiamo raggiungendo. Non per forza chi differenzia pagherà meno di quanto pagava prima dell'introduzione della raccolta puntuale, anche perchè differenziare comporta dei costi, ma sicuramente pagherà meno di chi non differenzia, quindi ci stiamo muovendo verso un sistema più meritocratico».

La raccolta differenziata, nel complesso, porta nelle casse di Piazza IV Novmebre circa 64mila euro: 25mila per la carta, 29mila per la plastica, 4mila per il vetro e 6mila per i metalli. Dato che però, purtroppo, viene controbilanciato dai circa 60mila euro di bollette non saldate, con il risultato che, se tutti pagassero regolamente, la TARI inciderebbe sulle tasche dei cittadini per il 7,7% in meno. A circa 9mila euro, invece, ammontano le sanzioni erogate l'anno scorso dal comune di San Giorgio per l'abbandono dei rifiuti.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 16 Febbraio 2018
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