Cambia la modalità di diffusione dei post in Facebook. Penalizzate le testate giornalistiche, le pagine sponsorizzate, quelle di organizzazioni e associazioni. Obiettivo del social, evitare contenuti rimbalzati di utente in utente e, il risultato, almeno in teoria, dovrebbe essere un pagina più pulita.

Zuckerberg vuole quindi dare priorità ai post personali  e non a quelli pubblicati da pagine pubbliche, soprattutto per evitare la diffusione di fake news.

Una decisione che potrebbe però causare un danno a Facebook (in Borsa la notizia è stata accolta negativamente e in poche ore il titolo ha perso il 4%) per una considerevole riduzione del tempo che ogni utente dedicata al Social e, se pensiamo che proprio il tempo è considerato matera di business per FB, si capisce bene le conseguenze che potrebbero sorgere.

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