La lotta all’inquinamento passa anche dalle pizzerie di Bollate e Nerviano
In corso un progetto della città metropolitana per il "buon utilizzo delle biomasse" nei forni a legna delle pizzerie
Per inquinare meno sarà anche necessario cuocere pizze ugualmente buone, ma più “pulite” dal punto di vista delle emissioni: sembra essere questo il senso del progetto avviato nel contesto dei progetti per l’ambiente della Città metropolitana e che si chiama “Metro Pizza – forni a legna e aria pulita”. Un progetto che interessa in questa fase sperimentale anche alcune pizzerie di Nerviano e Bollate. Il progetto ha come punto di arrivo la “Promozione di buone pratiche per l’utilizzo delle biomasse (forni a legna) nel segmento delle pizzerie, attraverso l’informazione e la sensibilizzazione per la riduzione delle emissioni degli elementi inquinanti, ai fini del miglioramento della qualità dell’aria e della diminuzione di contenziosi tra esercizi commerciali e condominii riguardo alle emissioni di polveri (PM10)”.
Nella sostanza a partire da una serie di locali campione (nei comuni di Arluno, Bollate, Cassano d'Adda, Nerviano, Pero, Rozzano, e San Donato Milanese) la Città metropolitana prova a combattere la sua lotta allo smog anche in pizzeria: pur non rientrando direttamente nelle competenze di attività di controllo degli impianti termici civili i forni a legna usati nelle pizzerie sono considerati sorgenti emissive importanti, dato che la combustione delle biomasse ha un grosso impatto sulla qualità dell'aria.
Secondo le recenti indagini di Arpa, infatti, la prima causa di inquinamento da Pm10 nell’aria della Lombardia non è il traffico ma sono le stufe a pellet o a legna, che molti definiscono come ecologiche ma che sotto la voce “combustione di biomasse legnose” rappresentano la causa del 45% di tutte le polveri fini che respirano gli abitanti della regione. Ovvio tenere in considerazione che questo dato riguarda la Regione intera e che se si dovesse tenere in considerazione la sola area metropolitana di Milano la percentuale cambierebbe radicalmente riportando al primo posto delle cause di inquinamento il traffico e la combustione di gasolio e metano.
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