Sei anni a Dubai, una nuova vita ma il desiderio di tornare in Italia non manca a Mattia Michelon, legnanese di origini che, dopo un anno di lavoro, ha aperto nella città degli Emirati Arabi una società, la DPM Interior Design. Mattia è solo uno dei tanti italiani che è emigrato all'estero, numero in continuo aumento come dimostrano i dati dell'ultimo rapporto migrantes pubblicato oggi, 17 ottobre. Tra le nuove mete compaiono proprio gli Emirati Arabi. 

«Sono partito perchè non vedevo possibilità di crescita – ha spiegato Michelon -, alcuna possibilità di emergere e di fare business. Ho creato così una mia società che, diversamente da quanto accade in Italia, ha avuto modo di svilupparsi e di creare progetti di alto livello. Ho avuto la possibilità di progettare in tutti i settori in una città come Dubai sempre in sviluppo». Progetti per prestigiosi ristoranti, negozi, coffee shop, ville e altri ambienti di lusso: «In soli 6 anni siamo riusciti a sviluppare un elevato numero di progetti, sopra la norma, impensabile per l'Italia e l'Europa in generale».

Mattia a Dubai si è costruito una famiglia: dopo essersi sposato, tre mesi fa ha avuto due gemelli ed anche per loro un giorno spera di poter tornare a casa. «Dopo aver lasciato l'Italia ho cominciato ad apprezzarla – ha affermato -. Ho viaggiato molto nella vita e l'Italia è uno dei posti più belli al mondo, ma purtroppo non funziona a livello di business. Per questo oggi è impensabile decidere di tornare, ma in futuro lo spero».

Sono diversi infatti i pro e i contro di un possibile ritorno. Le ragioni che spingono Mattia a voler crescere i suoi bimbi negli Emirati sono, oltre alle possibilità di sviluppo a livello economico, anche «l'assenza di criminalità», ma Dubai è anche una città molto costosa, dove tutto (scuola, sanità, assicurazione..) è privato: «Se non sei provvisto di un'assicurazione i costi sono molto alti. Quando vivi in Italia tendi a disprezzare la sanità ma una volta all'estero capisci che funziona bene».