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Caso di scabbia, Vercesi: «Il nostro agire è a tutela dei cittadini»

Marilena Vercesi è tornata sul tema dell'accoglienza dei richiedenti asilo, partendo dalla replica alla Cooperativa Cielo e Terra a seguito caso di scabbia

«Sento il dovere di ribattere a quanto asserito dal signor Zocchi soprattutto per chiarire che il nostro agire è e sarà sempre a tutela delle cittadine e dei cittadini di San Vittore Olona e comunque di tutti i residenti». Così esordisce Marilena Vercesi, prima cittadina sanvittorese, che torna a parlare del caso di scabbia rilevato la scorsa settimana a San Vittore Olona

«Mi rammarico – prosegue Vercesi –, anche a seguito della riunione con il signor Zocchi, il responsabile della Polizia Locale e la funzionaria dell'Ufficio Anagrafe, di come la Cooperativa Cielo e Terra non abbia mai dato una piena collaborazione agli uffici comunali che devono effettuare controlli sulla base di quanto richiesto dalla Prefettura e sempre nell'interesse della comunità sanvittorese. Infatti i comuni devono verificare su richiesta della Prefettura l'esatto numero e l'identità dei profughi presenti presso le strutture delle organizzazioni ospitanti al fine di poter controllare gli esatti importi che vengono corrisposti a queste ultime dalle Prefetture».

«Ho sempre lamentato – rincara la dose la prima cittadina – di come le amministrazioni comunali siano troppo spesso all'oscuro di questi passaggi e vengano chiamate in cause solo nell'emergenza. E il problema della scabbia è stata un'emergenza e noi abbiamo dovuto adottare l'ordinanza che non è piaciuta alla Cooperativa Cielo e Terra sempre e solo nell'interesse della salute pubblica. D'altra parte la Cooperativa non ci ha mai avvisato di tale situazione, ricordando tra l'altro che il sindaco svolge funzioni di autorità sanitaria locale. L'ATS ci ha avvisato solo a mezzo di una lettera inviata alla Cooperativa e a noi solo per conoscenza diversi giorni dopo la prescrizione di tale malattia. Trattandosi di malattie infettive non abbiamo potuto fare altro che agire di conseguenza. Per questi motivi è necessario avere la collaborazione delle Cooperative ospitanti».

«Dati alla mano – spiega Vercesi – dal 2003 per tramite di "Cielo e Terra" sono transitati/alloggiati a San Vittore Olona circa 25 profughi senza che l'ente ne fosse stato correttamente informato. Non sono pochi per un territorio come quello di San Vittore Olona. Infatti la semplice emissione della carta di identità da parte del Comune non consente di sapere se la persona è un profugo, se è accolto presso una cooperativa, dove è domiciliato, da quando tempo e sopratutto se nel frattempo se ne é andato altrove. Purtroppo queste informazioni specifiche se non ci vengono fornite dalla Prefettura, dalla Questura o dalla Cooperativa stessa non ci mettono in condizione di sapere e di verificare il flusso migratorio e di soddisfare le richieste del Prefetto riguardo l'Iscrizione anagrafica, nonché di attivarci a seguito di emergenze sanitarie. Infatti nel caso degli ultimi profughi l'accordo è stato raggiunto direttamente tra Prefettura e Cooperativa sulla base della domanda e offerta che puntualmente viene soddisfatta solo se ci sono locali, anche in locazione, disponibili e di questi tempi si trovano anche con una certa facilità visto la crisi del settore immobiliare.

«Stiamo precipitando sempre di più in fondo ad un abisso di mancate gestioni burocratiche amministrative – conclude Vercesi – e quando leggo che i sindaci "svolgono un ruolo centrale nella progettazione e nella governance dell'accoglienza dei profughi" non mi viene certo da sorridere, anzi mi sento di dire BASTA! IO NON CI STO a farmi "menare per il naso" in un Paese dove i Regolamenti Comunitari impongono al paese di sbarco tutti gli oneri dell'accoglienza quando solo quest'anno l'85% dei migranti arrivati in Europa via mare è sbarcato in ItaliaIn definitiva fino a quando l'Unione Europea continuerà ad assegnare i fondi per l'accoglienza dei profughi e il Ministero degli Interni continuerà a ripartirli attraverso la quota del fondo nazionale per le politiche sociali , ci saranno sempre più soggetti (cooperative, associazioni, privati ) interessati a gestire l'accoglienza e questo importante flusso di danaro. Ancora un’ultima considerazione, resta il dubbio di cosa accadrà alle amministrazione ove risiederanno tutti questi profughi, quando si interromperà il flusso di denaro per pagare loro vitto e alloggio».  

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Luglio 2017
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