Corde, chiodi e passione per la scalata su roccia. La cordata del Cai legnanese ha colpito ancora aprendo due nuove vie sulla torre "Grigia" nella Valle del Sarca del Brento: roccia mai esplorata sino ad oggi.

A raccontarci l'avventura intrapresa è stato Walter Polidori che ha percorso a 1500 metri d'altitudine le due vie denominandole rispettivamente "Una giornata tra amici" (240metri tempo salita 5 ore) e il "Camino del pesce d’aprile" (110 metri tempo salita 4 ore). «La Torre Grigia si trova sopra la parete del Monte Brento – spiega Polidori -, in posizione incredibilmente panoramica sulla Valle del Sarca. La modesta altezza di questa struttura, in confronto alla grande parete del Brento, ha fatto sì che nonostante la sua visibilità non sia stata mai salita. È strano, spesso vediamo solo quello che vogliamo, non guardiamo con i nostri occhi perchè il nostro pensiero ci guida con immagini prefissate».

La prima impresa ha visto la partecipazione di Mattia Guzzetti e Carlo dal Toè mentre alla seconda scalata hanno partecipato i noti compagni di Polidori: Alessandro Pelanda e Alessandro Ceriani. «Quando si esce dalle vie alle grandi placconate del Monte Brento – afferma Polidori -, vie ben conosciute come Boomerang di Furlani o Speranza di Grill, si arriva ad una traccia di sentiero che dopo tanta roccia e verticalità porta alla civiltà, al paese di San Giovanni e la torre passa inosservata. Prima di vederla, sono passato sotto questa torre per ben due volte. Così ho deciso di scoprirla».  

La sconosciuta Torre Grigia si è trasformata in un posto speciale "magico.  «La via "Una giornata tra amici" è la prima via aperta sulla torre ed è decisamente impegnativa – racconta l'alpinista –. Dopo sette tiri siamo sbucati in vetta, con tutta l’emozione legata ad una apertura. E poi… davanti a noi è apparsa tutta la Valle, con un tramonto che non si dimentica. Messo alle strette per il buio che avanzava, Mattia ha proposto il nome della via: "Una giornata tra amici". Perché tutto questo ha senso solo se fatto con persone con cui si sta bene, di cui ci si fida. La via non avrà sicuramente grandi ripetizioni, meriterebbe di essere un po’ ripulita e resa meno scorbutica. Chissà, forse in futuro; per ora rimane un terreno di avventura da non sottovalutare. Meglio lasciare perdere se non si hanno le idee ben chiare».

Lo scorso marzo la seconda via: "Camino del pesce d’aprile" che sale all’Anticima sud. 

«Passato qualche mese, come sempre mi è tornata la voglia di esplorare e di mettermi alla prova – conclude Polidori –. La roccia presenta tratti friabili a cui fare attenzione e alcune zone con erba. La roccia risulta difficile da chiodare e alcuni chiodi potrebbero essere poco affidabili. Ci siamo quindi ben accontentati del nostro successo: quattro tiri, sono nulla e sono tutto, la via ha uno sviluppo di soli 110 metri: è sembrata molto più lunga di tante altre. Bella esperienza! Dedico questa salita all’amico Alessandro Ceriani, che ha contribuito attivamente alla sua apertura, all’amico Alessando Pelanda, alpinista classicone come me, e al mitico Mattia Guzzetti, che ci ha prestato del materiale prezioso. Quando arrivi in cima continua a salire».