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Annegarono nel Villoresi, arriva l’archiviazione per il Consorzio

Per il GIP milanese, nessuna responsabilità per il Consorzio Est Ticino Villoresi. Annegarono nel Villoresi, la famiglia chiede il risarcimento

Estate 2009, un bambino di nemmeno otto anni finisce in una roggia laterale del canale Villoresi in località Cantone a Nerviano: l'acqua è relativamente bassa, ma la corrente è forte, e il piccolo viene risucchiato. La madre, 34enne, si butta in acqua per cercare di salvarlo, ma finisce a sua volta "vittima" della corrente. La macchina dei soccorsi si mette subito in moto, ma per i due, entrambi di nazionalità cinese, non c'è nulla da fare

La tragedia, che ha lasciato tutti senza parole all'epoca, ancora oggi "tiene banco" nelle aule del Palazzo di Giustizia di Milano. Ferrovie, Comune di Nerviano e Consorzio Villoresi, infatti, sono stati chiamati a rispondere, prima in sede penale, poi in sede civile, per negligenza e per la mancanza di segnalazioni e protezioni in prossimità dell'ingresso del canale.

Se per quanto riguarda la causa civile intentata per il risarcimento del danno è ancora tutto nelle mani dei giudici, in sede penale ieri, mercoledì 22 marzo, è arrivata una svolta importante, con la trasmissione dell'ordinanza di archiviazione resa dal GIP: i magistrati meneghini non hanno ravvisato nessun onere specifico di sorveglianza o recinzione delle acque del canale in capo ad ETVilloresi e quindi al Consorzio non è stata ascritta nessuna responsabilità. 

«Umanamente, l'accaduto del 2009, in cui persero la vita tragicamente una madre e un figlio di otto anni, non può che lasciarci profondamente addolorati – è il commento del presidente Consorzio Est Ticino Villoresi Alessandro Folli –, ma quello della sicurezza sulle strade alzaie è un tema estremamente delicato che richiede un approccio intellettualmente onesto. Le alzaie non sono affatto delle piste ciclabili; rappresentano infatti principalmente dei passaggi che assicurano il pronto intervento del personale consortile in caso di interventi di manutenzione sul reticolo. La loro fruizione, da parte di pedoni e ciclisti, richiede in primo luogo un atto di assunzione di responsabilità personale. A prescindere comunque da ogni valutazione nel merito della decisione assunta e al di là del vigente divieto di balneazione imposto su tutta la rete consortile – conclude Alessandro Folli – , ETVilloresi sta studiando un codice di regole che possano più efficacemente disciplinare i passaggi sulle alzaie a fronte di un sempre maggiore afflusso di persone in prossimità dei canali per fini riconducibili allo svago e al tempo libero».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Marzo 2017
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