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Differenziata, occhio a cosa finisce nel sacco giallo

Inserire materiali differenti da quelli prescritti compromette la qualità della raccolta...

Nel sacco giallo della plastica troppo spesso “scappa” qualche cosa che nulla ha a che vedere con ciò che dovrebbe realmente contenere: è quanto è emerso dalle ultime analisi dei sacchi ritirati con il classico sistema “porta a porta”. Dai controlli effettuati nei giorni scorsi, in mezzo a molta imballaggi in plastica, sono stati trovati anche materiali fra i più svariati, fra i quali carta, cartoni, piccoli oggetti in metallo e, addirittura, una trapunta.

Il problema è, purtroppo, presente un po’ in tutti i 17 Comuni serviti da AEMME Linea Ambiente, non è di poco conto se si pensa che solo un rifiuto correttamente differenziato ed esente da materiali estranei può essere riciclato e valorizzato e quindi portare quei vantaggi ambientali ed economici connessi alla raccolta differenziata.

Si fa presto a dire “plastica”, ma non tutti gli oggetti in plastica che usiamo quotidianamente sono in realtà sono riciclabili. Innanzi tutto bisogna verificare di quale di tipo di plastica si tratta: quella che va inserita nel sacco giallo è identificata dalle sigle PET, Pe, PVC, PP, PS (tutte le altre sigle indicano, invece, che si tratta di plastica non riciclabile). Inoltre bisogna sempre accertarsi che il materiale che si mette nella raccolta della plastica sia un imballaggio.

Per non sbagliare in questo mare di sigle e definizioni, è sufficiente seguire una regola semplice: vanno nel sacco giallo tutti gli imballaggi di plastica, ossia quegli oggetti che sono serviti per contenere, proteggere e trasportare un prodotto. Tanto per fare qualche esempio: la bottiglia dell’acqua, il contenitore del bagnoschiuma o dello shampoo, il contenitore del detersivo o dell’ammorbidente, le confezioni trasparenti degli affettati, dei formaggi e delle uova. E ancora, piatti e bicchieri di plastica, la vaschetta trasparente che ha contenuto la verdura, le retine per alimenti in cui sono conservati i limoni, le arance, le cipolle e le patate, così come le vaschette in plastica del gelato e i contenitori dello yogurt. Anche le vaschette in polistirolo e i sacchetti di plastica dei negozi vanno conferiti nel sacco giallo.

Insomma, tutti gli imballaggi, purché puliti, ossia privi di residui (questo vale soprattutto per i detersivi) e, possibilmente, schiacciati per ridurne il volume. Oggetti come i giocattoli, i pennarelli, gli evidenziatori e tutti quelli in plastica utilizzati comunemente in cucina (come mestoli e scolapasta), vanno invece conferiti nel sacco dell’indifferenziata, proprio perché la loro plastica non è riciclabile.

Per qualsiasi dubbio o chiarimento, è possibile contattare il numero verde 800.19.63.63, oppure consultare il sito di AEMME Linea Ambiente (www.aemmelineaambiente.it) alla voce “Dove lo butto”.

Un semplice e immediato elenco dei materiali che possono o non possono essere messi nel sacco giallo è consultabile sul sito di Corepla http://www.corepla.it/cosa-si-mette- nella-raccolta- differenziata.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Marzo 2017
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