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Premio Speroni a Ludovica Galuppi

Il 48esimo premio alla campionessa italiana cadetti, atleta della Polisportiva Olonia di Olgiate

A Busto Arsizio tutti o quasi si presume sappiano chi è Carlo Speroni, atleta degli inizi del 900 a cui è stato intitolato lo stadio di calcio cittadino ma fuori le mura bustocche probabilmente in molti si chiederanno quali imprese abbia compito questo atleta. Ebbene, in poche righe, cerchiamo di spiegare il perché a Busto Arsizio Speroni sia così importante, tanto che il Panathlon, da quarantotto anni a questa parte, ha pensato di intitolargli un premio.

Speroni nasce nel 1895 e gareggia per la società Ginnastica Pro Patria et Libertate di Busto Arsizio, corre i 5000, i 10000, la campestre, di professione operaio disputa tre Olimpiadi, Stoccolma 2012, Anversa 2020, Parigi 1924, ottiene un quinto posto come miglior piazzamento nel 1920, vince 12 titoli italiani ed ancora oggi risulta il più giovane atleta ad aver disputato una maratona olimpica.

[pubblicita]       Dopo questo breve antefatto, passiamo alla stretta attualità proprio con la consegna avvenuta negli scorsi giorni da parte del Panathlon La Malpensa, di questo ambito premio a chi si è particolarmente distinto nell’ambito dell’atletica leggera. Ad aggiudicarselo è stata Ludovica Galuppi, velocista olgiatese di quattordici anni, campionessa italiana cadetti negli 80 metri piani, titolo conquistato lo scorso mese di ottobre a Forlì.

L’atleta della Polisportiva Olonia  ha ricevuto il premio dalle mani di Enrico Salomi, presidente del Panathlon La Malpensa, nelle splendide sale di Villa Malpensa a Vizzola Ticino, succedendo nell’albo d’oro a Franck Brice Koua e sotto gli attenti sguardi di un ex maratoneta come Danilo Goffi, del presidente FIDAL Lombardia Gianni Mauri, di Bruno Bonicalzi, maratoneta da Guinnes dei primati con le sue sette maratone disputate in sette continenti, di Luca Ginetto, presidente Panathlon Club Venezia e vice caporedattore della TGR Veneto e naturalmente di Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio.

Un 48° Premio Carlo Speroni che va in archivio con un’edizione che ha riscosso il plauso dei molti intervenuti, per sancire un ruolo come quello che il Panathlon ha, di promulgazione degli ideali sportivi a tutti i livelli.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Novembre 2019
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