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Cimici cinesi invadono la città e le zone agricole

Coldiretti lancia l'allarme e l'ufficio ambiente di Legnano conferma la presenza dell'insetto sul nostro territorio...

La cimice marmorata asiatica ha invaso anche Legnano. A confermarlo l'ufficio ambiente del Comune legnanese. Secondo gli esperti, l'insetto non autoctono è approdato sulla penisola 4 anni fa e in questi giorni la Coldiretti ha diramato un comunicato per segnalare la criticità della situazione. 

La cimice può diventare fastidiosa quando entra all'interno di luoghi abitati, ma non è nociva né per l’uomo né per gli animali, non punge e non trasmette malattie. Certo, rappresenta un vero e proprio problema in ambito agricolo.

«L'insetto è decisamente prolifico: deposita le uova almeno due volte l'anno con 300-400 esemplari alla volta – si legge nel comunicato -. Ricordano la biblica invasione delle cavallette gli sciami di cimici che stanno invadendo il nord Italia e nelle campagne si contano i danni provocati da questi insetti insaziabili che distruggono pere, mele, kiwi, uva ma anche coltivazioni di soia e mais».

La causa della proliferazione di questi insetti, come ha precisato anche l'ufficio ambiente del Comune di Legnano, è legata al clima: l'autunno si presenta ancora mite, condizione ideale per la sopravvivenza e moltiplicazione dell'eterottero.

La lotta per ora può dunque avvenire solo attraverso protezioni fisiche come le reti anti insetti a protezione delle colture perché non è possibile importare insetti antagonisti dalla Cina per motivi sanitari. «Se le cimici provocano vere stragi delle coltivazioni, per l’uomo, oltre al fastidio provocato dagli sciami che si posano su porte – scrive Coldiretti –, mura delle case e parabrezza delle auto, l’unico pericolo è quello di restare vittima del cattivo odore che gli insetti emanano se schiacciati. Il nome scientifico è Halyomorpha halys, o cimice marmorata, ed è un insetto originario dall`Asia orientale, in particolare da Taiwan, Cina, Giappone. Gli studiosi la definiscono una varietà estremamente polifaga che si nutre di un`ampia varietà di specie coltivate e spontanee».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Ottobre 2016
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