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Zika: “Non esageriamo con l’allarme!”

Il dottor Paolo Viganò rassicura sui rischi Dai cellulari all'Hiv, un medico attento ai giovani

E' ormai arrivato anche in Europa l'allarme per la zanzara che trasmette il virus Zika, presente in circa 22 Paesi del continente americano, tra cui il Brasile, sede delle prossime Olimpiadi. Ad aumentare i timori anche la decisione degli USA di lasciare la libertà di partecipazione ai suoi atleti.

Ma è giusto avere così tanta paura? "Il virus Zika non è una novità degli ultimi mesi, la sua scoperta risale al 1947, nelle foreste dell'Uganda; la recente attenzione si deve alla globalizzazione e al sistema di trasporto internazionale che permette spostamenti rapidi e aumenta i rischi di contagio", così il dottor Paolo Viganò, direttore dell'unità operativa di malattie infettive dell'Asst Ovest Milanese, ha spiegato come l'attenzione al virus sia stata enfatizzata per il rischio dei trasporti internazionali e così ha poi proseguito: "Non è un problema che riguarda direttamente il nostro paese; la zanzara Aedas, veicolatrice del virus di Zika, è infatti localizzata".

L'allarme Zika spaventa in particolare le donne incinte. Sono infatti diversi i casi di microcefalie che hanno colpito le donne ingravidate nei paesi dove il virus è diffuso. "Ma non è ancora stata dimostrata una reazione causa-effetto. pertanto non si può parlare di una connessione tra i due fenomeni", sottolinea il primario. 

Sono inoltre temuti i danni neurologici che il virus sembrerebbe causare, tra cui la Sindrome di Guillain-Barré, causa di paralisi: "Si tratta di una sindrome neurologica non prevedibile che non riguarda solo Zika ma bensì tutte le malattie virali", spiega ancora Viganò.

Il virus è un problema numericamente consistente in Sud America per il suo alto numero di abitanti, ma si tratta di una malattia virale non grave. "Non esistono ancora terapie, la guarigione è spontanea e non è ancora stato confermato un possibile contagio interumanoMi preme infine ricordare che l’Ospedale di Legnano è pronto a farsi carico di eventuali problematiche riferite all’infezione del virus Zika, in sinergia con le Unità operative di Microbiologia e Ostetricia­Ginecologia. Siamo “pronti” sia in termini di consigli, che di valutazione ed eventuale trattamento di donne che rientrano dal Brasile in gravidanza”. Così Paolo Viganò chiarisce cosa sia veramente Zika e quali siano i reali rischi legati al virus.

Per il rischio di microcefalie, è comunque consigliato alle donne incinte di evitare per i prossimi sei/otto mesi i viaggi nei paesi a rischio.

Francesca Bellini

Redazione
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Pubblicato il 15 Febbraio 2016
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