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Giornata Mondiale del Diabete: 3.300 legnanesi ne soffrono

Il diabete in sé non è un costo per la collettività. Lo diventa se le persone non ricevono dalla Regione i supporti necessari per combatterlo...

Il diabete, una piaga che affligge 3.300 di legnanesi: il 5,5% della popolazione sa di averlo mentre 1.100 l’hanno sviluppato senza saperlo.

Si tratta di una prima stima effettuata attraverso i dati regionali Istat 2012. A comunicarolo è "Diabete Italia", espressione delle Associazioni fra persone con diabete e delle Società Scientifiche della Diabetologia, coordina la Giornata Mondiale del Diabete e preme affinché le Regioni si mettano a fianco degli sforzi fatti ogni giorno sopportati dalle persone con diabete.

Dal resoconto è poi emerso che quelli registrati in città sono numeri in crescita in quanto 4 maschi su 10 sono sovrappeso e 1 su 10 è obeso e anche le donne non vengono risparmiate da questa patologia. Altro fattore allarmante è che circa 3 legnanesi su 10 affermano di no svolgere attività fisica. Si tiene conto che solo nel 2011 in città sono state ricoverate 1254 persone per inschemie, infarti e ictus e nel 2012 33 persone sono state ricoverate per complicazioni del diabete.

«Il recepimento del Piano Nazionale Diabete da parte della Regione è un passo importante: alle persone con diabete devono essere assicurate le condizioni e i mezzi per procedere in un’efficace autogestione della loro patologia secondo una logica di appropriatezza condivisa con il proprio medico – spiega Sergio Raffaele, Coordinatore Regionale della Giornata Mondiale del Diabete in Lombardia – la maggioranza delle persone con diabete combatte ogni giorno per prevenire malattie e condizioni invalidanti e costosissime per la comunità».

Se il diabete è ignorato, sottovalutato o gestito male, se la persona non è correttamente istruita e motivata, avrà spesso la glicemia alta e questo, sul lungo termine potrà portare a gravi danni. L'iperglicemia, infatti, danneggia arterie e capillari, moltiplicando il rischio di ictus, ischemie e infarti e provocando col tempo seri danni ai reni, alla vista e ai piedi, complicanze pesanti a forte impatto sociale ed economico. Da qui la necessità di 'pilotare' la propria glicemia attraverso un autocontrollo strutturato, e continuo assumendo abitudini in grado di evitare (o allontanare nel tempo) le complicanze e altri rischi che spesso si accompagnano al diabete. I cittadini lombardi con diabete, in grande maggioranza, hanno tenuto un atteggiamento responsabile. Nonostante l’incremento della patologia, il numero dei ricoverati a causa del diabete si è ridotto nella nostra regione del 45% fra il 2001 e il 2010.

Il diabete, quindi, costa sempre meno alla collettività grazie alla maggiore consapevolezza dei pazienti, all’impegno dei Team diabetologici al supporto delle Associazioni, e in virtù di sistemi e farmaci sempre più evoluti. «Con lo slogan No alla gara’, Associazioni dei pazienti e Società Scientifiche si sono attivate affinché gli oltre 500 mila cittadini lombardi con diabete possano accedere con equità alle 'strisce' per la misurazione della glicemi, ai microinfusori e ai farmaci più adatti per la loro condizione – afferma Sergio Raffaele, Presidente di Amici del Diabetico -, chiediamo anche l'accesso appropriato ai Team specialistici per affinché possano seguirci secondo un approccio della “presa in carico” e con percorsi di cura sempre più appropriati e personalizzati».

La Giornata Mondiale del Diabete cade il 14 novembre, ma la gran parte degli eventi si tengono sabato 15 e domenica 16 novembre.

In 500 città in tutte le province d’Italia, compresa quella di Milano, si terranno incontri per informare/sensibilizzare la cittadinanza sui comportamenti più adatti per evitare e ritardare l’insorgenza di questa patologia. Inoltre, in molte piazze e ospedali del territorio lombardo saranno presenti equipe medico-­ infermieristiche e Volontari, dove sarà possibile valutare gratuitamente il proprio rischio di sviluppare il diabete e confrontarsi con persone e operatori sanitari che affrontano quotidianamente la malattia.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Novembre 2014
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