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Croce Rossa: ai sindacati non piace la privatizzazione

Graziano Bonaldo presidente del comitato locale respinge però le accuse al mittente...

Il processo di privatizzazione della Croce Rossa, secondo i sindacati,  sta portando importanti ripercussioni «sul mantenimento dei livelli occupazionali di oltre 4.000 lavoratori impegnati nei fondamentali e delicati servizi svolti dall'ente». 

Si tratta della posizione espressa attraverso un comunicato stampa firmato Cgil, Uil, Cisl, Fialp- Cisal e Usb.

«Per accompagnare il processo di riforma erano stati calendarizzati perioci tavoli nazionali di confronto tra amministrazione CRI – si legge nella nota stampa –, ministeri vigilanti e organizzazioni sindacali che hanno però registrato una brusca interruzione delle trattative a seguito della decisione unilaterale dell'ente di applicare un contratto, quello delle Associazioni Nazionale Pubblica Assistenza, che prevedrebbe il taglio degli stipendi dal 25% al 40%.Immediato lo stato di agitazione proclamato dai sindacati con presidi regionali previsti per lunedì 31 marzo e manifestazione nazionale a Roma il 4 aprile».

Il delicato argomento è stato affrontato in giornata durante il XI Congresso lombardo della corporazione, in corso di svolgimento ad Assago. All'incontro al quale hanno partecipato fra gli altri il governatore lombardo Roberto Maroni e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, è intervenuto Fabio Girasoli, dipendente CRI in servizo del comitato di Legnano nonchè rappresentante RSU, il quale ha espresso le forti preoccupazioni  delle rappresentanze sindacali sul «mantenimento della qualità dei servizi erogati ai cittadini proprio alla vigilia di EXPO, un importante appuntamento che vedrà la nostra regione "invasa" da 20 milioni di turisti"».

Per quanto riguarda le ripercussioni locali introdotte dalla riforma, da segnalare la rimozione, per una questione di risparmio, del personale a tempo indeterminato dallo svolgimento del servzio di emergenza sanitaria (118 e automedica) e trasporto infermi e la loro destinazione ad incarichi di coordinamento: «Una scelta inconcepibile – commentano Cgil, Uil, Cisl, Fialp- Cisal e Usb. – che sottrae al delicato servizio offerto ai cittadini il personale con esperienza ventennale maturata in oltre 10.000 missioni di soccorso e con una conoscenza del territorio tale da non dover richiedere la consultazione di atlanti topografici o navigatori satellitari per raggiungere il luogo dell'intervento… e quando una vita è in pericolo ogni minuto guadagnato può fare la differenza».

«Scellerata poi – prosegue il comunicato – l'idea di voler caricare di enormi responsabilità cittadini sommariamente formati. Sarebbe come chiedere ad un assistente di volo di pilotare un aereo».

Bonaldo, presidente del comitato di Legnano, da parte sua, ha spiegato: «A partire dal 1° gennaio di quest'anno abbiamo lasciato la struttura di Ente Pubblico non economico per assumere la veste di "Associazione di Promozione Sociale". Questo significa che cambia integralmente il nostro modo di essere. Appare quindi in tutta evidenza che siamo una associazione volontaria che, in "in caso di necessità" può avvalersi di personale dipendente»

E il personale che ha fin qui operato in qualità di dipendente dell'Ente, domandiamo al presidente? «La legge prevede, in quanto pubblici dipendenti, un trattamento di salvaguardia che li mette in carico al Comitato Regionale – tuttora Ente – il quale si curerà del loro accompagnamento verso la mobilità fra Enti, operazione nella quale detto personale potrà anche valorizzare la propria professionalità. Li ringraziamo per il prezioso lavoro che hanno finora prestato in questo Comitato e auguriamo una proficua continuità di lavoro in altro settore pubblico, come loro diritto. Nel frattempo noi continueremo per la strada intrapresa, strada che riconosce il valore sociale dell'associazionismo liberamente costituito e delle sue molteplici attivita', come espressione di partecipazione, solidarieta' e pluralismo. E continueremo anche nell'utilizzo di centralinisti volontari, come abbiamo finora fatto per la maggior parte degli orari. Operatori volontari, certo, ma professionali nelle prestazioni, con buona pace di che solleva inutili polemiche».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Marzo 2014
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