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Il Fermi fa visita all’azienda Pata

All’appuntamento non è certo mancato l’entusiasmo e la partecipazione attiva da parte dei ragazzi...

Lo aveva promesso Remo Gobbi, proprietario dell’azienda Pata, quando circa un anno fa, in occasione della sua visita presso l’ “Istituto E.Fermi” di Castellanza, aveva lanciato la proposta di una possibile visita presso la sua azienda. Impegno mantenuto.

L’invito è stato accolto sin da subito dall’Istituto Fermi come un’occasione importante per poter offrire ai propri studenti l’opportunità di toccare con mano una delle realtà aziendali più importanti su territorio nazionale.

La visita didattica ha visto la partecipazione di 50 studenti delle classi IV e V del corso IGEA.

All’appuntamento non è certo mancato l’entusiasmo e la partecipazione attiva da parte dei ragazzi. Lo abbiamo sentito, visto e chiesto a due di loro.

Partiamo subito chiedendo allo studente Nicolò Rigiroli, qual è stata l’accoglienza che ha riservato per voi Remo Gobbi?

"Beh! il signor Remo è un vulcano, un imprenditore che ti trasmette subito energia e passione, la fortissima voglia di amare il proprio lavoro. La sua accoglienza è stata sublime, ha manifestato sin da subito verso di noi un forte affetto. Una persona eccezionale che non vuole nascondere nulla, ma solo trasmettere qualcosa della sua esperienza imprenditoriale. Personalmente mi sono sentito a casa e ben accolto".

E’ stata un’esperienza formativa?

"Si! Molto! I motivi possono essere tanti. Quello più importante riguarda che in queste occasioni tocchi con mano la complessità del mondo aziendale. A scuola il tempo a disposizione è davvero irrisorio, non puoi approfondire questo mondo complesso, non ti fa vedere l’enorme complessità del ciclo produttivo. Non immaginavo che dietro, in questo caso una piccola busta di patatine, c’è un lavoro immenso, che impiega numerosissime persone che impiegano non solo risorse manuali ma anche intellettive. Questo mi ha sorpreso. Inoltre ho avuto modo di esperire che a volte il dettaglio fa davvero la differenza".

Quali reparti avete visitato dell’azienda?

"Abbiamo visitato il settore della produzione, dove il prodotto, dopo diverse fasi, si trasforma in prodotto finito. Ciò che mi ha affascinato è stato l’enorme apporto tecnologico che l’azienda Pata ha a sua disposizione. Del resto parliamo di grosse realtà aziendali, in cui i tempi di produzione contano molto. Dopo il settore della produzione abbiamo visitato il settore in cui il prodotto viene confezionato, per poi essere destinato al settore logistico e quindi immesso nel mercato".

Finalmente una giornata in cui la teoria è messa da parte.

"Si! È giusto che sia così. Ma questo non vuol dire che la teoria non abbia il suo peso. Ho potuto ascoltare e capire tutto ciò che veniva detto perché ho una base teorica costruita attraverso lo studio. Oggi molto spesso capita di ascoltare dibattiti in cui si accusa la scuola italiana di essere troppo arroccata sul nozionismo teorico e non dia maggior spazio alla parte pratica, esperienziale. Credo che sia inutile porre la discussione su questo. Teoria e pratica fanno parte dello stesso processo formativo. Richiedono competenze diverse ma indispensabili l’una all’altra".

Chi ha partecipato con forte fervore alla visita guidata è stato lo studente del Fermi, Andrea Sabatino che ha deciso di scrivere una tesina sull’azienda “Pata”.

"Si! Farò la mia tesina sull’azienda Pata. Quest’esperienza formativa mi ha dato modo di approfondire gli argomenti che tratterò. Questo tipo di esperienze ti sconvolgono, parti con un idea di azienda costruita a scuola e poi ti confronti con un mondo molto più sofisticato, complesso e dinamico. Non nascondo che questo un po’ mi spaventa, perchè mi dà l’occasione di chiedermi se sarò mai capace di poter lavorare in realtà così complesse. Ma non mi abbatto!".

Cosa ti ha colpito maggiormente in questa esperienza?

"Beh! ciò che mi ha colpito è sicuramente la modernità, il funzionamento, ma soprattutto i rapporti umani. L’azienda “Pata” su questo è efficientissima. La stessa filosofia del sig. Pata mira proprio a formare dei collaboratori validi in cui le idee di tutti hanno ascolto. Molto spesso nelle ore di economia aziendale, noi focalizziamo il nostro studio su numeri, calcoli, strategie, ma discutiamo poco dei rapporti umani, del riuscire a fare gruppo. Credo che invece ciò venga prima di ogni altro aspetto. Del resto la tecnologia è solo un mezzo per raggiungere un fine; senza l’uomo, sarebbe solo ferro che fa rumore".

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Aprile 2015
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