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Studiare, vivere e lavorare in Unione Europea

Il progetto multilaterale Comenius “Youth Without Borders”, vede il Collegio Rotondi capofila di un partenariato di ben 11 paesi europei...

Riceviamo e pubblichiamo


Il progetto multilaterale Comenius “Youth Without Borders”, sostenuto dall’Unione Europea nell’ambito del programma Lifelong Learning, vede il Collegio Rotondi capofila di un partenariato di ben 11 paesi europei allo scopo di creare opportunità di confronto sul diritto dei giovani europei di potere studiare, vivere, lavorare in un altro paese dell’Unione, diritto tutelato dai Trattati ma ancora poco praticato.

Nel corso dell’anno scolastico appena terminato gli studenti del collegio Rotondi hanno lavorato con i compagni di Danimarca, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Romania, Ungheria, Turchia alla preparazione di una guida online per favorire la mobilità giovanile. La mancanza di informazioni è percepita come un forte limite alla mobilità. Risiedere liberamente in uno dei paesi dell’Unione è considerato il principale diritto dal 48% degli europei, ma il 72% dei cittadini europei non si sente sufficientemente informato.

Obiettivo del progetto “Youth Without Borders” è offrire a studenti e docenti le necessarie informazioni sulle condizioni di vita dei loro partner, creando 11 casi di studio su aspetti chiave per la mobilità: sistema educativo; mercato del lavoro ed economia; sistema sanitario ed opportunità abitative; cultura e società. Ciascun partner è responsabile di un caso, ma tutti collaborano alla soluzione fornendo le necessarie informazioni.

Il progetto si concluderà nei giorni 15 -19 aprile 2015 con l’organizzazione di un Forum Internazionale che vedrà coinvolte ca. 100 persone a Gorla Minore, ospitati del Collegio Rotondi, suddivise in delegazioni di studenti e docenti degli 11 paesi partner. Il Forum sarà un’occasione unica e privilegiata per dare voce ai giovani che dibatteranno sul diritto di: “Muoversi e risiedere liberamente all’interno dell’Unione Europea”

Lo scopo ultimo di questo coinvolgente viaggio europeo è anche quello di consolidare le varie culture abbattendo le frontiere che ci separano: più che confini geografici, pregiudizi sovente amari e insensati. 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Marzo 2015
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