"E' necessario più rigore sull'osservanza delle ore di riposo dei volontari dei mezzi di soccorso sanitari". Il grido di allarme è contenuto nell'interrogazione presentata dalla consigliera della Regione Lombardia, Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto Fuxia People) che, in seguito a incidenti stradali che hanno visto coinvolte le ambulanze, ha invocato un'attenzione particolare della Regione Lombardia affinché vengano applicate le norme del parlamento europeo in materia di rispetto dei tempi di guida e di riposo nel settore dei trasporti stradali. "Anche per tutelare – ha rimarcato – soprattutto gli stessi volontari che, con grande slancio, mettono energia in questo impegno sociale".

A tale suggerimento il sottosegretario Alessandro Fermi ha risposto che tali norme non si applicano ai mezzi di soccorso e che la recente casistica di incidenti non è stata causata dalla fatica dei conducenti. "Resta il fatto – lamenta la consigliere Baldini – che ci sono stati dei morti e che le ambulanze vengono guidate da volontari. I mezzi di soccorso richiedono una particolare attenzione alla guida, specie in situazioni di emergenza-urgenza e la presenza di personale volontario alla conduzione è solitamente significativa nelle ore notturne e nei festivi: non dimentichiamo quindi che questi autisti possono assumersi la responsabilità dopo aver svolto una giornata lavorativa in qualsiasi altro settore".

"Mediamente – spiega ancora la consigliera – un volontario inizia il suo turno alle 19,30 e lo termina tra le 6,30 e le 7 del giorno successivo: in sostanza, sommando in alcuni casi le ore che un volontario può effettuare tra la propria attività lavorativa e il turno notturno alla guida di un'ambulanza, si potrà avere un autista che guida in emergenza rimanendo sveglio anche da 24 ore. Senza contare il fatto che il volontario collabora anche attivamente all'espletamento del servizio una volta portato il paziente in ospedale".

"Vogliamo sottovalutare – conclude Baldini – una situazione del genere?".