Incendiato l’ingresso della canonica a S.Giorgio s/L
Ieri sera, ignoti hanno dato fuoco alla porta della casa del parroco don Luciano Premoli - Nessun ferito...
Solo una bravata? Un vero e proprio atto sacrilego? Un pericoloso avvertimento? Sono ancora sconosciute le ragioni ma l'incendio appiccato ieri sera alla canonica di San Giorgio su Legnano sta destando sdegno e preoccupazione in paese.
I fatti: ieri, martedì 12, in tarda serata, un atto che poteva avere anche conseguenze tragiche. Intorno alle 22.45, infatti, servendosi di una tanica contenente probabilmente liquido diluente, ignoti non ancora identificati, hanno appiccato il fuoco alla porta della casa del parroco Don Luciano Premoli in Via Manzoni a San Giorgio su Legnano.
All'interno si trovava la sorella del parroco che, spaventata, ha chiesto immediatamente aiuto. Sono intervenuti precipitosamente alcuni ragazzi che si trovavano al Circolo Ricreativo a pochi metri dall'abitazione di Don Luciano. Questi giovani, dopo aver chiamato prontamente i vigili del fuoco, sono riusciti a spegnere il fuoco.
Dopo circa 10 minuti sono arrivati in successione vigili del fuoco di Legnano, ambulanza e carabinieri che hanno fatto gli accertamenti del caso.
Soltanto in serata il commento dell'amministrazione comunale che riportiamo qui di seguito
"Il Sindaco Walter Cecchin e tutti i Consiglieri Comunali di San Giorgio su Legnano, apprendono con sgomento e preoccupazione la notizia di quanto avvenuto nella tarda serata di ieri 12 maggio presso la casa di Don Luciano Premoli. Esprimono ancora una volta la massima solidarietà e vicinanza a Don Luciano ed a Tutta la comunità Sangiorgese, per l'incomprensibile gesto intimidatorio che colpisce il simbolo di chi si adopera quotidianamente per sostenere i più deboli e bisognosi. Si invitano Tutti i Cittadini a collaborare con le forze dell'ordine affinché si possa giungere in tempi rapidi all'identificazione degli autori, ogni segnalazione verrà trattata con la massima riservatezza.
Walter Cecchin Sindaco San Giorgio su Legnano".
Gea Somazzi e Massimiliano Lini
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