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Prostituzione: Rho più casta per Expo

Il sindaco di Rho ha emesso una ordinanza, valida per il periodo di Expo, con l'obiettivo di prevenire e contrastare il fenomeno....

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa relativo all'ordinanza sulla prostituzione emessa dal sindaco di Rho e valida per il periodo di Expo. L'obiettivo è quello di prevenire e contrastare il fenomeno. Il provvedimento prevede una multa di 500 euro a chi assume comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, a chi intrattiene clienti e a chi si ferma a parlare con prostitute. 

Nel Comune di Rho – commenta Il Sindaco di Rho Pietro Romano – abbiamo adottato da tempo particolari azioni finalizzate a contenere e limitare il fenomeno della prostituzione su strada, che ormai interessa tutte le città di Italia. Grazie alla collaborazione di tutte le forze dell’Ordine siamo riusciti a “liberare” intere zone della Città come quella industriale di Mazzo e Pantanedo. Continueremo con queste azioni anche nelle altre zone. Il Sindaco può emettere ordinanze come quella che ho firmato solo per periodi limitati ed a fronte di particolari esigenze, come durante il periodo estivo ed adesso con EXPO durante il quale è necessario, anche per questo fenomeno, aumentare i controlli che saranno possibili anche grazie al piano straordinario per la sicurezza ed il pattugliamento approvato dalla Giunta.

Di seguito il testo dell'ordinanza.


Il Sindaco di Rho Pietro Romano ha emesso l’ordinanza urgente per prevenire e contrastare l’esercizio della prostituzione sulla pubblica via e la commissione di reati correlati, nonché la reiterazione di episodi di grave intolleranza già manifestatisi sul territorio.

Il provvedimento ha carattere temporaneo dal 1 maggio 2015 e fino al 31 ottobre 2015. Entro il 31 dicembre 2015 il Comune di Rho valuterà gli effetti e la efficacia dell’ordinanza con l’ausilio di informazioni provenienti dalle Forze di Polizia, anche locale, impegnate sul territorio, sia ai fini di una eventuale reiterazione, sia ai fini della verifica delle condizioni minime di sicurezza urbana come descritte in premessa.

Sulla base dell’ordinanza è fatto divieto a chiunque su tutto il territorio del Comune di Rho di:

– porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo ovvero nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo ovvero nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione. 

– La violazione si concretizza con lo stazionamento e/o l’appostamento della persona e/o l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi, e/o con qualsiasi altro atteggiamento o modalità comportamentali, compreso l’abbigliamento, che possano ingenerare la convinzione che la stessa stia esercitando la prostituzione.

– contrattare ovvero concordare prestazioni sessuali a pagamento oppure intrattenersi, anche dichiaratamente solo per chiedere informazioni, con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada. Se l’interessato è a bordo di un veicolo la violazione si concretizza anche con la semplice fermata al fine di contattare il soggetto dedito al meretricio. Consentire la salita sul proprio veicolo di alcuno dei soggetti svolgenti attività di meretricio costituisce conferma palese dell’avvenuta violazione della presente ordinanza.

Ferma restando l’eventuale applicazione delle sanzioni penali ed amministrative previste dalle vigenti disposizioni legislative e regolamentari ed i limiti edittali fissati per le violazioni delle ordinanze sindacali dall’art. 7 bis del TUEL, per la violazione della presente ordinanza è stabilito l’importo del pagamento nella somma di 500 euro.

Le persone dedite alla prostituzione, vittime di violenza o di grave sfruttamento ovvero in stato di particolare disagio, potranno essere avviate a programmi di sostegno e reinserimento psicologico e sociale attivi sul territorio comunale per il loro recupero.

L’inottemperanza all’ordine impartito di cessare immediatamente il comportamento illecito e di allontanarsi da tutti i luoghi ed aree in cui vigono i divieti indicati nella presente ordinanza sarà sanzionato a titolo del reato contravvenzionale di cui all’art. 650 del Codice Penale, essendo indubbio che si tratti di “provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragioni di sicurezza pubblica”.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Aprile 2015
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