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Rho “snobbata” da Expo: qualche chiarimento

Approvata durante il Consiglio comunale una mozione PD che chiede chiarezza riguardo all’esclusione di Rho dal piano assunzioni Expo...

Ormai è conclamata l’esclusione di Rho da tutto ciò che riguarda Expo, nonostante il sito espositivo sorga in gran parte sui suoi terreni. L’amministrazione non è mai stata invitata a visitare il cantiere e non ha mai ricevuto informazioni adeguate sulle ripercussioni che l’Esposizione avrebbe avuto sul territorio. Le agevolazioni sui biglietti Expo che sarebbero dovute essere dedicate agli abitanti del rhodense non sono mai arrivate. L’unica volta che il commissario unico per Expo Giuseppe Sala avrebbe dovuto calcare suolo rhodense, partecipando a una seduta del Consiglio comunale, si è dato per malato all’ultimo momento. Ma è soprattutto la questione lavoro quella che brucia di più all’amministrazione, che non è stata capace di far avere ai rhodensi quella quota di assunzioni promessa da tempo.

La discussione è tornata ad infuocarsi a seguito di una mozione presentata dal consigliere PD Nicola Sibilani durante l’ultimo Consiglio comunale per chiedere chiarezza in materia. Ci ha pensato l’assessore al Lavoro Luigi Negrini a fare luce sul problema. «Innanzitutto bisogna considerare il regime di extraterritorialità in cui operano i padiglioni stranieri. Ciò significa che ogni Paese segue le proprie regole in materia di assunzioni, e di certo non può arrivare il comune di Rho a imporre le proprie». Poi bisogna distinguere la questione delle assunzioni per la costruzione del sito da quelle che invece riguardano il lavoro all’interno del sito dal primo maggio in poi. Per quanto riguarda le prime «Rho aveva raggiunto un accordo con Expo per dare la priorità a disoccupati e cassintegrati del territorio. Purtroppo questo accordo non valeva per le agenzie di somministrazione, che hanno in mano circa il 60% delle assunzioni. Senza contare che tra la fretta di chiudere i bandi e il gran numero di stranieri assunti, è stato difficile tenere sotto controllo i contratti» spiega Negrini. «Per quanto riguarda il lavoro all’interno dell’Esposizione dal primo maggio in poi, Cristina Tajani, assessore regionale al Lavoro, si sta impegnando tenacemente per far rispettare gli impegni presi». Ad ora Rho si è guadagnata soltanto questi bandi.

«Chiariamo poi che Expo spa non si è assunta alcuna responsabilità delle assunzioni, ma ha preferito lasciare liberi padiglioni e cluster di assumere come volevano. I contratti che avrebbe potuto stipulare sono stati appaltati ad agenzie di somministrazione, come Manpower e Adecco, e non Afol, pubblica. È da novembre che contatto a turno queste agenzie, spesso ricevendo il vuoto come risposta. La verità è che, dopo essersi fatte la guerra tra di loro, hanno banchettato a piacere sulle assunzioni» continua, duro, Negrini.

Se Rho, nonostante gli ultimi sei mesi di trattative, non è riuscita a fare di Expo un’occasione di impiego per i suoi cittadini, è colpa di tutti, anche delle minoranze. Questo il pensiero di Oscar Lampugnani, SEL, che ricorda come sia stata creata a suo tempo anche una “Commissione temporanea per Expo” a Rho. «In quattro anni si sarà riunita 4 o 5 volte, e in nessuna di queste è stato trattato il tema lavoro».

Per ora rimane fissato il Consiglio comunale straordinario sul tema Expo del prossimo lunedì 20 aprile, con lo scopo di «mettere una pezza sul disastro», a cui forse parteciperanno Antonino Frisone, capo della Polizia locale di Rho, e Paola Simona Pavero, la nuova discussa addetta stampa Expo del comune di Rho.

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Pubblicato il 14 Aprile 2015
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