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Tosi salva: la soddisfazione della Fim – Cisl

I commenti di Ermanno Cova, segretario regionale della Fim Cisl Lombardia e Giuseppe Oliva, segretario della Cisl Milano Metropoli Legnano Magenta...

«Siamo soddisfatti per il risultato raggiunto. L'offerta iniziale degli acquirenti non prevedeva soluzioni lavorative per quasi 140 persone, mentre voleva ripartire con nuovi rapporti di lavoro e trattamenti retributivi ricondotti ai minimi contrattuali oltre che l’integrale applicazione del Jobs Act. Inoltre, abbiamo scongiurato la certezza del fallimento in caso di naufragio della trattativa con il conseguente licenziamento di tutte le 346 maestranze»

È quanto affermano Ermanno Cova, segretario regionale della Fim Cisl Lombardia e Giuseppe Oliva, segretario della Cisl Milano Metropoli Legnano Magenta, a proposito del felice epilogo della vicenda della Franco Tosi di Legnano.

Nella notte, infatti, è stato trovato l’accordo ed stato scongiurato il fallimento dell’azienda con il risultato che i 346 posti di lavoro sono salvi.

L’intesa, siglata da Fim-Cisl e Uil-Uil, con le rispettive Rappresentanze sindacali (Fiom-Cgil non ha firmato) è l’ultimo passo, dopo una lunga maratona iniziata nel pomeriggio di giovedì fra le organizzazioni sindacali, la Bruno Presezzi e la Franco Tosi Meccanica in amministrazione straordinaria. L’ipotesi di accordo raggiunta è stata resa possibile anche dalla disponibilità di oltre 70 lavoratori che, ad oggi, hanno accettato un percorso di accompagnamento alla pensione.

«Le soluzioni individuate dall’ipotesi di accordo – aggiungono Cova e Oliva – interessano tutte le persone attualmente occupate, garantendo lavoro e continuità di reddito, delineando contestualmente un possibile rilancio dello storico stabilimento della Franco Tosi».

«La Tosi è una delle aziende simbolo del nostro territorio – conclude Oliva-. La sua salvezza può funzionare da esempio e da stimolo per la ripresa di questa zona, fortemente colpita dalla crisi proprio nel comparto dell’industria. Significativo è che tutti, sindacato e Cisl in prima persona ma anche le amministrazioni pubbliche si siano sempre impegnate al raggiungimento di questo risultato. Sinceramente non capisco perché un’organizzazione come la Fiom si sia ancora volta chiamata fuori: da una prima lettura dell’accordo mi sembra ci siano tutte le risposte alla domande che in questi anni sono state poste dai lavoratori. Mi auguro che questa frattura possa essere ricomposta all’interno delle assemblee di fabbrica che saranno chiamate a ratificare l'intesa».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Aprile 2015
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