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Chiude, dopo 110 anni, la merceria Borroni

Il ricordo di Gianfranco Borroni, una vita dedicata all'attività di famiglia...

Dopo 110 anni chiude, a Legnano, la merceria Borroni di Corso Garibaldi. Sulle vetrine brillano i cartelli con gli sconti per la liquidazione totale ed entro la fine dell'anno le storiche saracinesche si abbasseranno per sempre. «Non c'è più mercato». Gianfranco Borroni, 93 anni, è ancora dietro al bancone a servire gomitoli di lana e cotone. Tutti rigorosamente Made in Italy e provenienti dalla zona Tollegno, vicino a Biella. Quella di chiudere è per lui una scelta obbligata, «le mie figlie hanno altre attività e chi lavora con me non se la sente di andare avanti: il mondo è cambiato, chi fa più i lavori a maglia?». 

La porta continua ad aprirsi: qualcuno entra perchè attratto dalle offerte sugli ultimi prodotti rimasti, qualcuno per accertarsi di persona della novità. Per chi lavora a maglia il signor Borroni è un'istituzione. Dal 1951 serve clienti che arrivavano da tutto il circondario per acquistare lana, cotone e ricami. Negli scaffali in legno si trova tutto l'occorrente per lavorare a maglia, uncinetto o a punto croce.

«L'attività è stata aperta da mio padre nel 1900 – racconta il commerciante -, il primo negozio era in zona stazione, poi abbiamo avuto altri trasferimenti fino all'ultimo, in corso Garibaldi, dove sono nato e cresciuto. Adesso la strada qui fuori è diventata un'autostrada». Lo sguardo apparentemente duro si distende quando inizia a parlare della sua attività e la commozione trapela dai suoi occhi: «Il ricordo più bello è quello della mia famiglia e delle tante ragazze che hanno lavorato tra queste mura e che ancora mi ricordano. Questo negozio è la mia vita»

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Dicembre 2016
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