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Abitare: “Un Museo dal cuore alfista”

Così la rivista internazionale di design descrive il Museo Fratelli Cozzi, dedicandogli un servizio di otto pagine...

Un servizio di otto pagine sulla rivista Abitare, una tra le pubblicazioni di maggior spessore internazionale di  architettura e design. E' quello dedicato al Museo Alfa Romeo della Fratelli Cozzi di Legnano, in occasione del Salone del Mobile.

Curato da Francesca Oddo, con le immagini di Marcello Mariana, il servizio segnala il progetto come "una delle più complete collezioni di Alfa Romeo, che ha trovato una collocazione suggestiva all’interno di un ex magazzino ipogeo degli anni Cinquanta. L'idea è è di Gabriele e Oscar Buratti, che hanno costruito una complessa scenografia per esaltare i singoli pezzi in mostra e incantare gli appassionati".

"Il progetto – leggiamo ancora – è intimamente connesso allo showroom dei Fratelli Cozzi, proprietari di una concessionaria di auto, ristrutturato e ampliato dagli stessi Buratti nel 2009: l’ambiente ipogeo che ospita del museo è raggiungibile dall’interno del negozio. La relazione fra i due spazi non si esaurisce nella loro contiguità fisica, che diventa piuttosto la premessa per una precisa riflessione sulla scelta delle componenti cromatiche del progetto".

Tre i colori che caratterizzano la location, così descritti nel testo: "Se lo showroom affida al bianco la sua vocazione espositiva, in quanto tinta lucente che emerge nel tessuto urbano e attrae l’attenzione di potenziali acquirenti, il Museo ricorre al nero per sottolineare la sua collocazione sotterranea e introversa, per far sì che gli oggetti esposti spicchino e siano protagonisti, per suggerire l’immagine di uno scrigno protetto destinato ad accogliere preziosi. La scelta del nero serve «a creare l’incanto e la profondità, per riuscire così a illuminare solo i pezzi della collezione e farli dialogare come sulla scena di una pièce teatrale», raccontano Gabriele e Oscar Buratti. Il trait d’union fra i due spazi è il vano di collegamento verticale completamente rosso: pareti, luci, scale infiammano gli animi dei visitatori che si ritrovano in un ambiente psichedelico capace di segnalare e annunciare la presenza di un mondo inaspettato. Il rosso promette sorprese, accende l’aspettativa prima di arrivare all’interno dello scrigno nero".

 

 

 

 

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Maggio 2016
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