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La tragedia del Vajont rivisitata al Welcome Hotel

Un'altra iniziativa di Giuseppe Calini, ospite Micaela Coletti presidente Comitato sopravvissuti...

Il mio parroco, quando ero un adolescente, era solito parlarci delle "anime belle" che caratterizzano certi personaggi, cui ispirarci per la loro genuinità, disponibilità verso il prossimo, apertura mentale in presenza di situazioni delicate. Ebbene, l'altra sera, al Welcome Hotel, in occasione di una serata dedicata alla tragedia del Vajont, il ricordo di quel riferimento è tornato in tutta la sua efficacia. Perchè Giuseppe Calini, contitolare del noto albergo legnanese, è davvero una "anima bella", carica di buoni sentimenti e sensibile a storie e personaggi come quella della diga del Vajont e Micaela Coletti, presidente del comitato sopravvissuti, ospite dell'incontro.

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WELCOME HOTEL: LA TRAGEDIA DEL VAJONT - GIUGNO 2015 4 di 12

"La storia raccontata dalla storia, per una vicenda che deve essere pubblicata nei libri di scuola", così Calini ha introdotto la serata, colpito dalle assurdità che hanno caratterizzato la costruzione della diga, dal dolore di una intera popolazione scomparsa in 4 muniti nell'ottobre 1963, della indifferenza protrattasi per anni.

Micaela Coletti, oggi presidente di un Comitato costituito con lo scopo di portare solidarietà, sostegno morale e psicologico alle persone sopravvissute alla tragedia, nonché di diffondere la conoscenza e conservare la memoria dei fatti accaduti, è stata quasi una comprimaria nell'incontro, gestito con una tale emotività da Calini che ha contagiato l'intera sala, affollata e partecipe.

"Mi capita spesso di essere invitata a parlare del Vajont – ha commentato Micaela alla fine – ma una serata come questa non la dimenticherò mai. Ho apprezzato tantissimo la partecipazione della gente e la solidarietà dimostrata da un semplice cittadino, com'è Giuseppe, e non da un sindaco, da un assessore, da un presidente di associazione come sempre mi succede. Vedere una persona qualunque che si interessa con così profonda convinzione della vicenda è commovente. Si capisce quanto sia sincero".

E se qualcuno si domanda quale mai possa essere il legame tra due città così lontane, come Legnano e Longarone, la risposta arriva dalla stessa Micaela: "Passeggiando per la Legnano, ho risentito il profumo della mia Longarone che non c'è più. Quello rilasciato dal verde e dalle maestose piante di alcune vostre strade è lo stesso che mi accompagnava camminando per le vie quando ero solo una ragazzina di 12 anni. Qui, oggi, mi sono sentita di nuovo a casa. Grazie".

marco tajé (fotografie di luigi frigo)


Il video di presentazione della serata al Welcome Hotel

Redazione
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Pubblicato il 22 Giugno 2015
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