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Il Baff rende omaggio a Mario Monicelli

IL festival del cinema di Busto lo ricorda con una mostra e due lungometraggi...  

In occasione dei 100 anni dalla nascita (Viareggio, 16 maggio 1915), il B.A. Film Festival presenta un Omaggio a Mario Monicelli, una serie di appuntamenti dedicati al grande regista intervenuto al Baff nel 2005, scomparso nel 2010.  

La Fondazione Bandera per l'Arte (via Andrea Costa, 29, Busto Arsizio) ospiterà la mostra “Mario, 100 anni di cinema”. L'esposizione proporrà alcune stampe pittoriche su tela realizzate per l'occasione da Rap, alias Chiara Rapaccini,Una illustratrice e designer, compagna del regista, e una selezione di foto dai set dei film di Monicelli tratte dal suo archivio personale. Il progetto, già presentato a New York lo scorso autunno, sarà presto anche a Buenos Aires e, in Italia, a Napoli.

La mostra sarà aperta al pubblico da giovedì 16 a sabato 25 aprile, dalle 16 alle 19 (ingresso libero). Il vernissage con l'artista Chiara Rapaccini è in programma giovedì 23 aprile alle ore 19.30.

La ricca produzione cinematografica di Mario Monicelli verrà ricordata con due lungometraggi.

Il primo, Risate di Gioia (1960), una commedia amara ambientata la notte di Capodanno, è l'unico film nel quale recitano insieme Anna Magnani e Totò, in precedenza compagni di avanspettacolo; lei, insolitamente bionda, interpreta una comparsa di Cinecittà, lui un figurante che vive di espedienti e dovrebbe fare da spalla a un borseggiatore (Ben Gazzara). Tratta da due novelle di Alberto Moravia e sceneggiata da Suso Cecchi D’Amico, Age e Scarpelli, oltre che dallo stesso Monicelli, la pellicola è stata restaurato nel 2013 dalla Cineteca di Bologna e dalla Titanus, in collaborazione con Rai Cinema.

Il secondo, L'armata Brancaleone (1966), è un classico della cinematografia italiana, un affresco popolare arricchito da citazioni colte, da un linguaggio inventato, a metà tra il latino scolastico e il dialetto, e da costumi fantastici. Affiancato ancora una volta nella scrittura da Age e Scarpelli, Monicelli mette in scena le disavventure di uno sgangherato manipolo di uomini e donne (Carlo Pisacane, Catherine Spaak, Gian Maria Volontè, Enrico Maria Salernno), guidati un nobile decaduto (Vittorio Gassman), che in pieno Medioevo attraversano l'Italia per andare a prendere possesso del feudo di Aurocastro in Puglia.

Il ritratto di Monicelli prevede anche la presentazione del documentario Vicino al Colosseo c'è Monti, da lui realizzato nel 2008, da un'idea di Chiara Rapaccini, prodotto da Gianvito e Alessandro Casadonte per Inspire Production. «Volevo raccontare un Rione di Roma, forse il più antico – scrisse il regista – non con toni enfatici e imperiali ma quotidiani. Volevo parlare di un paese con gli artigiani, con antiche vie percorse da processioni, con piazze che festeggiano le tipiche ottobrate romane, negozi curiosi ed inaspettati, giardini tropicali dietro i muri delle case, scuole di musica e cinema, teatri e palestre di boxe nascoste nei seminterrati. Tutto molto velocemente, solo per invogliare il curioso a cercare gli aspetti più nascosti del Rione Monti».

Tra le iniziative in programma, infine, anche un convegno sulla poetica dei film di Monicelli.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Marzo 2015
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