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Giudice di pace, il De Profundis della maggioranza

Secondo "Per Legnano", l'attuale Governo cittadino è privo di consistenza politica, idee, coraggio, e consenso nella città...

Riceviamo e pubblichiamo:

Si dica quel che si vuole, ma se a Legnano ci sarà ancora il Giudice di Pace è grazie al lavoro fatto dalle opposizioni.

Dopo essersi messi contro quasi tutta la città, PD – Insieme per Legnano – RiLegnano – Italia dei Valori non hanno potuto fare altro che una retromarcia, cioè chiedere al Ministero della Giustizia entro il prossimo 30 luglio che il Giudice di Pace rimanga a Legnano. Esattamente quello che “Per Legnano” chiede da mesi, si vedano i verbali del consiglio comunale.

Durante il consiglio comunale voluto dalle opposizioni per chiedere il mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace, la maggioranza non ha potuto far altro che ritirare il suo ordine del giorno e presentarne un altro con una richiesta identica a quella contenuta nel testo presentato dalle opposizioni! E ci hanno provato fino all’ultimo a provocare le opposizioni affinchè saltasse tutto, ma gli è andata male!

Retromarcia, dunque. Ha vinto Legnano, è stata sconfitta una maggioranza che usa la democrazia come una clava. Pensare di fare quello che si vuole perché si hanno i numeri prima o poi porta a sbattere, soprattutto se dall’altra parte c’è chi fa politica con intelligenza e nell’interesse della città.

Siamo contenti per la città e per il risultato che abbiamo ottenuto ieri in consiglio comunale, ma non possiamo non provare una seria preoccupazione per l’ennesima dimostrazione data dalla maggioranza di scarsa capacità di governo e inconsistenza politica ormai sotto gli occhi di tutti. Alcuni validi settori della maggioranza stessa sono ormai costretti quotidianamente a funambolici equilibrismi pur di tenere insieme i cocci della “congrega dei cappellini bianchi”.

Sì, perché ieri sera il dato politico innegabile è stato che la questione del Giudice di Pace è diventata il De Prufundis della maggioranza, al di là di quello che vaneggia l’immarcescibile consigliera Rotondi, che ormai vive in una città parallela, a suo dire pulita e sicura. Non una parola di autocritica dopo che, dal suo stesso partito (il PD), è partita la palla di neve diventata poi valanga, che ha travolto quello che rimane della fu maggioranza.

Infine, abbiamo una seria preoccupazione: per quanto tempo la città ce la farà ancora a sopportare una maggioranza priva di consistenza politica, idee, coraggio, e consenso nella città? Potremmo dare la parola ai cittadini, come ha suggerito anche il consigliere Marazzini, ma sappiamo che la maggioranza non affronterà mai il giudizio degli elettori anzitempo perché ben sanno il malcontento dei legnanesi per il loro operato.

In ogni caso, rivendichiamo il successo ottenuto: Legnano avrà ancora l’importante servizio del Giudice di Pace anche grazie alla tenace azione politica del gruppo “Per Legnano”.

Per Legnano

Redazione
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Pubblicato il 28 Luglio 2015
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