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Ex ospedale: approvato il protocollo per la riqualificazione

Le opposizioni critiche sulla presenza di troppi uffici e pochi servizi di lungodegenza e riabilitazione...

Con i voti favorevoli della maggioranza e l'astensione di tutti i consiglieri di minoranza, il consiglio comunale ha approvato il protocollo d'intesa per riqualificare l'ex ospedale e realizzare la Cittadella della Sussidiarietà.  Un protocollo, già siglato da Asl e Azienda Ospedaliera, che getta le basi per rivitalizzare l'area dismessa ormai da 5 anni con un polo di servizi integrati socio-sanitari che, però, non convince del tutto le opposizioni. L'obiettivo è quello di utilizzare i 5 milioni di euro messi a disposizione da Regione Lombardia per riqualificare sistemare l'area più vecchia dell'ex nosocomio trasferendovi i servizi Asl di via Savonarola e in una fase successiva l'Arpa e i servizi sociali del Comune. Il monoblocco centrale è invece destinato all'abbattimento per lasciare spazio ad un mix di residenziale-commerciale-terziario e a un corridoio verde. Qui la presentazione del protocollo in conferenza stampa.

«Troppi uffici e troppi pochi servizi», è la critica avanzata da Massimiliano Colognese del Movimento a 5 Stelle. «Il reale bisogno è quello di strutture per la riabilitazione e la lungo-degenza – ha evidenziato il pentastellato ponendo una serie di domande – Buttiamo giù il monoblocco per cementificare e costruire case quando a Legnano ci sono più di 2mila appartamenti sfitti? Andiamo ad abbattere strutture, quando potremmo ricavarvi posti letto. Quanti ambulatori prevede questo protocollo?». Numeri che al momento non sono ancora definiti.

«Perché devo precludere la possibilità di aprire un centro di riabilitazione nel monoblocco?», è stata la riflessione de consigliere della sinistra legnanese, Giuseppe Marazzini, critico anche nelle modalità del protocollo che anticipa quello che succederà nella variante di Pgt.  

«Questa non sarà una cittadella di uffici ma anche di prestazioni dirette nei confronti di cittadini fragili », ha risposto l'assessore ai servizi Sociali, Gianpiero Colombo,  annunciando  che l'azienda ospedaliera si è impegnata a destinare l'ex padiglione maternità alla cosiddette low care (90 posti circa per la post-degenza), impegno subordinato però alle autorizzazioni della Regione Lombardia. Il bisogno di servizi per la riabilitazione è stato evidenziato anche da Domenico Gangemi (Fratelli D'Italia): «La partenza è visibile non lo è molto il proseguo – ha detto il consigliere –  bisognava guardare di più ai bisogni e meno alla dislocazione degli uffici».

Il consigliere Gianbattista Fratus (Lega Nord) ha ricordato che l'ambito di trasformazione da cui si parte è lo stesso a cui la maggioranza ha votato contro quando era all'opposizione. «Diciamo chiaramente che il monoblocco sarà abbattuto per farci del residenziale – ha aggiunto – Operazione essenziale per finanziare la riqualificazione della parte restante del progetto: 5 milioni di euro non bastano per tutta l'operazione». Mentre Luciano Guidi (Ncd) ha contestato il mancato coinvolgimento delle opposizioni: «Siamo qui a fare le marionette quando è già stato deciso tutto. In parte questo protocollo è condivisibile ma ci sono spazi bianchi e tante perplessità, non c''è spazio per il dialogo e il coinvolgimento. La nostra astensione è un atto di coerenza». Stefano Quaglia (Per Legnano) ha infine evidenziato la mancanza di schede sul traffico.

Per la maggioranza è stato fatto un ottimo lavoro di squadra tra enti, lavoro che consentirà finalmente consentito di fare rivivere un'area abbandonata. I lavori da parte dovrebbero partire a inizio 2016. 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Maggio 2015
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