Riceviamo e pubblichiamo il commento dell'Assessore alle Politiche Sociali, Elisa Lonati, in merito alla risposta data ieri sera (12 luglio) in consiglio comunale all'interrogazione presentata dal consigliere Cogliati sulla nuova RSA.

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«Mi è spiaciuto vedere l'insistenza del PD nel sottolineare l'errore umano e nel ricercare per forza un colpevole all'interno dei dipendenti comunali». Commenta a caldo l'Assessore Elisa Lonati a conclusione del Consiglio Comunale di ieri sera in merito all'interrogazione presentata dal consigliere Cogliati sulle tariffe della nuova casa di riposo. «La nuova casa di riposo è totalmente privata – prosegue – quindi, per le tariffe segue logiche di mercato. La nostra amministrazione, però, è riuscita ad ottenere 20 posti convenzionati alla stessa tariffa della casa di riposo comunale, prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato, grazie alla convenzione approvata dal consiglio comunale.

Per quanto riguarda più nel dettaglio l'interrogazione presentata dal consigliere Anna Maria Cogliati, mi sembra evidente che come la stessa consigliera ha scritto nel suo testo una formulazione completamente errata, sia ammissibile che anche un funzionario pubblico possa compiere un errore umano riportando, per eccesso di zelo, in una comunicazione per informare i cittadini, una cifra errata. Riconosciuto il refuso nella comunicazione verso i cittadini interessati, si è subito intervenuti telefonando ai destinatari per comunicare la cifra corretta e le nostre scuse.

Vorrei evidenziare, inoltre, la strumentalizzazione che il PD ha fatto intorno a questo episodio senza avere rispetto e sensibilità nei confronti dei dipendenti, ma soprattutto verso gli utenti e le famiglie coinvolte, oltre a dimostrare la loro mancata conoscenza sui temi dell'accreditamento e delle autorizzazioni delle strutture sanitarie. Di sicuro c'era più confusione nelle loro parole che nei cittadini contattati sia dai nostri uffici che dai gestori della nuova RSA. Inoltre, il PD si è preoccupato prima di uscire sulla stampa locale e poi di presentare ufficialmente l’interrogazione in comune. Invece avrebbero potuto chiedere, fin da subito, informazioni e chiarimenti agli uffici competenti che si sono, comunque, messi a disposizione dei consiglieri, fornendo loro tutte le informazioni del caso, nel momento in cui si sono presentati in comune».