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Accam: l’appello dei lavoratori

2 Marzo 2015

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dei dipendenti Accam


Facciamo seguito alla comunicazione pervenutaci dalle Associazioni e dai Comitati del Territorio a seguito della quale abbiamo appreso, ovviamente favorevolmente, di avere l’obiettivo comune del mantenimento dei livelli occupazionali, ma tuttavia date le imprecisioni ivi contenute è nostro obbligo e dovere replicare.

In primo luogo, per estrema correttezza, ma soprattutto per una corretta informazione verso la cittadinanza, riteniamo doveroso precisare che i rilievi da noi mossi trovano il loro legittimo fondamento su elementi di natura esclusivamente tecnologica e scientifica, dunque su un criterio estremamente oggettivo a cui, chiaramente, si aggiunge il dettaglio derivante dalla conoscenza pedissequa dell’impianto Accam spa considerati i decenni di conduzione del medesimo.

Detto ciò, ci preme sottolineare un dato tecnico estremamente importante, in quanto ci sembra che la scorretta informazione stia degenerando in prese di posizione che, in nome di una disciplina complessa come l’ecologia, rischia di fare danni irreparabili.

Il trattamento della frazione organica (cd. Forsu) e l’impianto di selezione per il recupero dei materiali avente un valore economico nel mercato (plastica e carta), chiamata impropriamente “fabbrica dei materiali”, fa parte dell’impiantistica per cui Accam spa ha richiesto l’autorizzazione ambientale integrata alla Regione Lombardia.

Dunque detti impianti rappresentano una parte integrante del progetto definitivo di revamping, per il quale si era giunti in Regione Lombardia in cd. conferenza di servizi decisoria, a conclusione della quale sarebbe stata concessa l’Autorizzazione ambientale integrata, non solo per il revamping ma anche per la realizzazione degli impianti sopra descritti.

I dati riportati in merito al Consorzio Contarina non sono affatto dimostrabili, inoltre risulta che, l’impianto in questione, dopo aver operato attività di triturazione, deferrizzazione e vagliatura, produce un CDR inviato agli “inceneritori per essere bruciato”, dato rinvenibile dallo stesso sito web del Consorzio.

Da quanto dunque riferito nella lettera in questione è inoltre evidente che i Comitati hanno solo sentito parlare degli esiti del Tavolo tecnico, difatti tra gli scenari ipotizzati quello supportato dai comitati ambientalisti risulta essere quello con un livello di produttività discutibile e conseguentemente con un minore livello occupazionale rispetto agli altri presentati.

Quanto sopra a precisazione del fatto che i dipendenti Accam spa hanno deciso di scendere in campo non in favore o contro uno dei possibili scenari, a prescindere, ma per precisare che dietro determinate scelte più o meno discutibili, c’è un diritto alla corretta informazione che ci sembra doveroso, dapprima nei confronti della cittadinanza e che non è stato tenuto in debita considerazione nei numerosi proclami provenienti dalle cd. Associazioni ambientaliste del territorio.

Ricordiamo inoltre che dietro determinate scelte vi sono degli interessi preminenti che riguardano innanzitutto i cittadini e di conseguenza i lavoratori che non ritengono di dover pagare per una scelta politica che potrebbe non rispecchiare l’interesse della collettività, della Società e ovviamente il rispetto dei livelli occupazionali. 

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