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Medical Science: “Eleviamolo a pilastro della ricerca oncologica”

I ricercatori difendono gli studi sui farmaci che potrebbero essere prodotti a Nerviano abbattendo i costi - Il sindaco chiama l'Istituto dei Tumori...

«Il Nerviano Medical Sciences serve, non è il passato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Siamo qui per difendere il nostro operato con la ferma convinzione di poter fare ancora di più per la ricerca anti tumorale con ricadute anche in termini di risparmio sul sistema sanitario lombardo. Per fare ciò è fondamentale un piano industriale, serio, valorizzando la filiera già presente sul territorio». A parlare con orgoglio sono i ricercatori di quello che è uno dei più grandi centri di ricerca e studio farmaceutico al mondo con sede nel paese dell'Alto Milanese con 500 dipendenti. 

Questo pomeriggio (20 marzo) le Rsu dell'azienda, accompagnati dai rappresentanti sindacali del settore, hanno voluto fare chiarezza su quello che sta accadendo all'interno di Nms e hanno scelto come luogo per incontrare la stampa, il municipio. 

Il primo aspetto che i sindacati hanno voluto chiarire è quello economico, in merito alle notizie dei super stipendi ai manager della società: «Chiediamo trasparenza da parte del management  e che venga istituito un consiglio di sorveglianza di cui vogliano fare parte – ha detto Rosalba Cicero, segretaria generale della Filctem Cgil possiamo però dire che in questi anni i ricercatori hanno operato in situazioni difficili, si sono tagliati lo stipendio, al quale hanno rinunciato per 5 mesi nel 2013. La ricerca non è una merce e non può essere trattata come tale. Abbiamo sempre fatto tutto per industrializzare i servizi e abbattere i costi». 

Per il centro, oggi di proprietà della Fondazione regionale per la Ricerca Biomedica, i finanziamenti pubblici sono essenziali. Non perchè si vuole vivere sulle spalle della Regione, ma perchè gli studi sulle molecole e lo sviluppo di farmaci oncologici, i cui brevetti sono stati acquistati da multinazionali per svariati milioni di euro, sono importanti per la salute dei malati in generale. E' recente la notizia dell'acquisto della licenza esclusiva di Milciclib per 3,5 milioni di euro da parte della Tiziana Life Sciences. E' stato poi Giorgio Ornati, biologo, a ricordare che grazie alla ricerca mirata effettuata da Nms, il tumore di una donna di 46 anni al secondo ciclo di chemioterapia è regredito mentre su 25 pazienti  con cancro ai polmoni trattati con un farmaci si Nms sono state registrate 5 risposte positive. 

I problemi però sono tanti: la Fondazione ha acquisito il centro, prima gestito dalla Congregazione dei Figli dell'Immacolata, con un grosso debito che pesa ancora sulle casse della società e il bilancio anche quest'anno è stato chiuso in grande ritardo grazie ai 17milioni di euro (se ne aspettavano 25) messi a disposizione dalla Regione (lo stanziamento deve passare in giunta).  E' stato poi sottolineato che i  128 milioni erogati da Regione Lombardia riguardano il periodo dal 2009 ad oggi e non solo negli ultimi due anni. «Non vorremmo – hanno aggiunto le rsu – che al 40° km, ormai in vista del possibile traguardo del risanamento economico, qualcuno ci voglia fare uno sgambetto e mandare in fumo anni di ricerca con impatto sulla salute dei pazienti»

Quello che è stato rivendicato nella conferenza stampa di oggi è però anche l'autonomia del centro di ricerca: «Avere in Italia un'azienda come Nms – ha spiegato Marco Tatò delle Rsu – è importante: non possiamo dipendere dai  prodotti che arrivano dall'estero». Ma non solo. E' stata anche lanciata l'idea di scontare il contributo pubblico sul prezzo al pubblico e di potenziare la filiera.«In questo centro – ha aggiunto Lina Pasto – abbiamo tutte le competenze per fare ricerca e produrre anche al nostro interno i farmaci, evitando il ricarico enorme che poi viene applicato in fase di vendita dalle multinazionali. Perché non sfruttare questa opportunità?»

L'area su cui insiste il centro, vincolata dall'amministrazione, potrebbe consentire l'ampliamento delle attività dello stesso: «Perchè l'Istituto dei Tumori di Milano non viene da noi – ha detto il sindaco di Nerviano Enrico Cozzi – siamo nella città metropolitana, Milano deve uscire dalla cerchia dei Bastioni. Le nostre attività vanno difese, non vogliamo diventare una periferia di centri commerciali. Da parte dell'amministrazione massima solidarietà».

Carlo Borghetti, deputato regionale Pd, ha infine ricordato che nelle audizioni in Regione sarà presente solo la direzione della Fondazione e non il management, «un fatto grave».  «A Nerviano servono tre cose – ha dichiarato –  la trasparenza nella gestione del gruppo e del suo bilancio, chiarezza sul ruolo del NMS nel sistema sanitario regionale, anche rispetto alle altre istituzioni di ricerca, e un piano industriale all'altezza. La Regione ha il compito di ottenere queste risposte attraverso la propria Fondazione per la Ricerca Biomedica, partendo da un ricambio dai vertici del gruppo. Ma il tempo è quasi scaduto»

Per approfondimenti: Il medical Sciences è salvo.

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Marzo 2015
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