Luigi Botta, presidente ANPI Legnano – Introduzione alla cerominia dedicata a MAURO VENEGONI – Cassano Magnago – 30.10.2016

---

Dall’ Archivio di Stato di Varese . Fondo Gallarate – Faldone 260: stralcio dell’ esposto al Capo della Provincia di Varese avv. Enzo Savorgnan da parte del vice federale  e segretario politico del Fascio di Busto Arsizio Sandro Mazzeranghi.
“Busto Arsizio, 4 aprile 1945 XXIII Era Fascista:
Il 12 novembre 1944 in seguito a denuncia dello squadrista Rizzotti, ritenni mio stretto ed urgente dovere di informare il Federale di quanto segue:
l’Ufficio politico della Brigata di Busto Arsizio diretto dal maggiore Leonida Vittorangeli e composto dagli squadristi…(a questo punto seguono 6 nomi di brigatisti che non cito) aveva eseguito alcune “operazioni” (scritto tra virgolette nel testo) che secondo la mia morale di cittadino,  di soldato e di fascista si dovevano ritenere delittuose.
Infatti ai primi di novembre era avvenuta la cattura di certo Venegoni Mauro di Legnano e di altri due sconosciuti. Senza alcun verbale di interrogatorio, senza avergli trovato armi, senza avvisarne la Federazione e nessun altra autorità, fu prima trucidato, nella periferia di Busto, il Venegoni. Il delitto fu scoperto l’indomani, la moglie riconobbe il cadavere e denunciò alcuni uomini della Brigata alla Procura di stato locale “
Si trattò quindi di un delitto, delitto ammesso anche dai fascisti. 
Mauro venne ucciso e gettato in questo luogo a quel tempo desolata brughiera, ma la sua fede nella libertà non è morta con lui ma ha continuato a camminare con le gambe e nelle menti di altri uomini. E di altri ancora che verranno dopo di noi.
A nome delle Sezione ANPI di Cassano Magnago, Busto Arsizio e Legnano porgo un vivo ringraziamento alle Autorità civili e militari presenti.  Un caloroso grazie a tutti voi qui riuniti per ricordare e rendere omaggio a Mauro Venegoni, medaglia d’oro al V.M.  della Resistenza. Ne leggo la motivazione:
“ Nato a Legnano il 4 ottobre 1903, ardente patriota era tra i primi a costituire le formazioni partigiane nella sua zona partecipando con esse per oltre un anno a numerosi combattimenti, sempre distinguendosi per capacità e coraggio.
Catturato, veniva sottoposto alle più atroci torture, ma nulla rivelava che potesse tradire i commilitoni e la Resistenza. La sua indomabile fede non veniva scossa nemmeno allorché il nemico ne straziava barbaramente il volto ed il corpo, accecandolo prima e poi uccidendolo.
Luminoso esempio di sublime sacrificio e di ardente amor di Patria.
Valle Olona – Busto Arsizio, 31 ottobre 1944”        

LUIGI BOTTA

Immagini a cura di Luigi Frigo