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Da Mazzafame a Santiago di Compostela, a piedi

Le riflessioni di don Paolo Gessaga dopo il pellegrinaggio insieme a un gruppo di parrocchiani...

Non più su due ruote, come negli anni scorsi, quando meta del pellegrinaggio in bicicletta sono stati Loreto e Assisi, ma a piedi. Così, don Paolo Gessaga e alcuni parrocchiani del Beato Cardinal Ferrari di Legnano hanno raggiunto il santuario spagnolo a Santiago di Compostela. Una esperienza documentata nel testo che pubblichiamo qui sotto e per il quale ringraziamo il parroco della Mazzafame, sempre così originale nelle sue apprezzate e seguite iniziative comunitarie.

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Così è iniziato il pellegrinaggio a piedi di sedici persone della Parrocchia del Beato Cardinal Ferrari. Un cammino a dire il vero per tutti nuovo, chiamati da San Giacomo la cui festa è proprio il 25 luglio e andati a venerare le sue spoglie che da oltre mille anni attirano milioni di pellegrini da ogni luogo d'Europa e di altri Continenti. Sì il cammino lo si è fatto a piedi, come vuole la tradizione con una media tra i venticinque ed i trenta chilometri giornalieri per undici giorni, in compagnia di centinaia di persone che come noi hanno sentito questa chiamata: vivere in intimità spirituale il cammino che rappresenta la nostra vita, il nostro muoverci verso il Signore. Che cosa possiamo dire?

Sostanzialmente tre riflessioni:

1- la bellezza di scoprirci semplici, essenziali e bisognosi di ritrovare pace ed armonia dentro di noi: quanto silenzio e quanti splendidi panorami nel paesaggio naturalistico spagnolo; preziose reliquie da conservare nel ricordo;
2 –la gioia di percorrere un cammino non da soli, ci accompagnava il Signore e lo scoprivamo nei volti sorridenti degli abitanti locali che auguravano in spagnolo, facile da ricordare BUON CAMMINO e negli incontri sereni di molti pellegrini magari affaticati, ma contenti di vivere un'esperienza di fede ed immersione nella profondità di un incontro molto differente dai tanti che viviamo ogni giorno;
3 – l'essere una piccola comunità che impara a stare insieme condividendo momenti di fatica, specie sotto il pesante sole di luglio nelle ore pomeridiane e con disagi per qualche imprevisto, ma sempre compatti, pronti a venirci incontro, a stabilre proficui rapporti di intesa, apertura con spirito di servizio e adattamento come vuole il Cammino.
Sì è stata un'esperienza che direi con la parola UNICA e INDIMENTICABILE che volentieri auguriamo ad altri di vivere, magari da soli o in coppia o come diceva un pellegrino svizzero proveniente a piedi dopo oltre duemila chilometri: .."è così bella che va vissuta in cammino con pochi, veramente per me essere in due si è già troppi…" Come dicono a Santiagio TOTO SE COMPLE e quindi grazie a quanti ci sono stati vicini, noi ci abbiamo provato, avanti altri per continuare a credere, sperare e camminare lungo la via del Signore, anzi per Santiago la VIA LATTEA il Campus Stellae.

Don Paolo Gessaga

Redazione
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Pubblicato il 26 Luglio 2016
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