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Profughi all’ex Medea: i residenti chiedono chiarimenti

Troppe, secondo i cittadini, le coincidenze che fanno pensare alla scuola abbandonata come sede per l'accoglienza...

Alcuni residenti del quartiere Olmina tornano a scrivere al sindaco e all'amministrazione comunale chiedendo alcuni chiarimenti sulla ex Medea come sede per l'accoglienza profughi. I cittadini ritengono «poco credibile il fatto che il Prefetto abbia accettato di accantonare definitivamente l’ipotesi della ex Caserma senza un progetto alternativo già sufficientemente chiaro per quanto riguarda numeri, tempi, luoghi e modalità gestionali».


Oggetto: ipotesi di dislocazione profughi nello stabile ex scuola Medea

Gent.mo Sig. Sindaco,

Siamo il gruppo di residenti nel quartiere dove sono ubicati gli stabili della ex Scuola Medea.
Desideriamo, innanzi tutto, ringraziare Lei e l’Assessore Colombo per la disponibilità e l’attenzione che ci avete finora dedicato rispondendo ai nostri quesiti ed alle nostre preoccupazioni.

Leggendo gli articoli comparsi sulle varie testate giornalistiche il giorno 15 giugno 2016 constatiamo, tuttavia, una serie di fatti che parrebbero contrastare quanto ci è stato spiegato, rispetto ai quali avremmo, pertanto, piacere di un incontro esplicativo PUBBLICO con la Sua presenza.

Innanzi tutto, dal comunicato diffuso dalla Dott.ssa Bettinelli, apprendiamo il definitivo accantonamento dell’ipotesi di una dislocazione di 300 profughi nella ex caserma Cadorna e l’orientamento verso un progetto di accoglienza diffusa tra i 22 Comuni dell’Alto Milanese. Nello stesso si afferma anche che ancora nulla sarebbe stato deciso a proposito della ex scuola Medea, cosa peraltro confermataci anche nei vari incontri a cui siamo stati invitati. Negli stessi, però, era stato detto altrettanto chiaramente che non si vedevano alternative rispetto ad un eventuale uso della ex Medea.

Supponendo che la situazione sia effettivamente così, evidenziamo una serie di fatti che porterebbero invece a far supporre che si sta provvedendo per un utilizzo in tal senso di questi stabili e sui quali chiediamo una puntuale spiegazione. Nella nostra esposizione tralasciamo volutamente di menzionare alcune dichiarazioni fatte e poi prontamente smentite da parte di alcuni Consiglieri Comunali per evitare fastidiose ed inutili polemiche.

Come si spiega l’intervento del manutentore dell’ITIS Bernocchi, inviato dalla direzione dell’istituto per ritirare alcune attrezzature in vista del riuso della struttura quale luogo di accoglienza per i profughi?

Come va contestualizzato l’appello del Parroco di S. Pietro in cui si citava, tra le varie cose, proprio la ex Medea?

Il giorno 01/06/2016, sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 22 – Serie Avvisi e Concorsi, a pag. 17, viene pubblicato l’estratto di un avviso pubblico di vendita dei beni immobili di proprietà AMGA siti in via Quasimodo dove attualmente sono alloggiati 25 profughi. Ci pare strano che prima della messa in vendita nessuno abbia pensato ad una nuova sistemazione per queste persone. Che siano forse destinate alla ex Medea? Se così non fosse, dove verranno dislocate? Nei vari incontri, su questo argomento si è sempre sorvolato.

Apprendiamo dalla Polizia locale il ripristino dell’impianto antifurto della scuola.

Apprendiamo il recente affidamento alla società All System il servizio di vigilanza della ex Medea.

Probabilmente si tratta solo di coincidenze o di fatti estranei alla vicenda, tuttavia, onde evitare fraintendimenti riteniamo utile ricevere qualche doveroso chiarimento.

Vista l’emergenza connessa alla gestione dei flussi migratori, riteniamo poco credibile il fatto che il Prefetto abbia accettato di accantonare definitivamente l’ipotesi della ex Caserma senza un progetto alternativo già sufficientemente chiaro per quanto riguarda numeri, tempi, luoghi e modalità gestionali.
Ribadendo le nostre preoccupazione per la situazione del quartiere, ci permettiamo di chiedere di essere tranquillizzati su alcune questioni:

• Quali valutazioni sono state fatte circa gli impatti di un simile progetto, ed in particolare di una eventuale dislocazione di un consistente contingente di profughi nella ex Medea, sulla condizione

del quartiere e sulle attività economiche in esso insediate. Leggendo quanto riportato sui quotidiani, pare che la questione si riduca unicamente alla stipula o meno di un contratto di comodato con la Città Metropolitana.

• Quali azioni avete pianificato per la gestione della sicurezza e degli aspetti sanitari? Nella nostra precedente lettera avevamo evidenziato in maniera molto chiara una serie di criticità rispetto alle quali avete affermato di averne preso nota. Ci piacerebbe, dunque, capire nel dettaglio come concretamente intendete agire.

• Quali azioni avete pianificato per assicurare agli ospiti una sistemazione decorosa, che ne favorisca l’integrazione e l’accoglienza?

Concludiamo con un ultimo quesito: come si spiegano le smentite da parte del Comune di Cerro Maggiore di cui apprendiamo dagli articoli pubblicati da alcune testate giornalistiche a partire dal giorno 16/6/2016 e dalla stessa lettera del sindaco di tale Comune pubblicata da Legnano News?

Ringraziando nuovamente per l’attenzione, cogliamo l’occasione per porgere i nostri più distinti saluti.

Legnano, 20/06/2016

Alcuni cittadini del quartiere 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 23 Giugno 2016
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