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Profughi all’ex Medea: i residenti chiedono un incontro al sindaco

Il gruppo di legnanesi lamenta l'arrivo dei migranti in una zona residenziale con diverse strutture sociali... 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata al sindaco Alberto Centinaio da un gruppo di residenti nel quartiere dove sono presenti gli stabili della ex Scuola Medea (attualmente di proprietà della Città Metropolitana di Milano), possibile sede per ospitare un gruppo di profughi. I legnanesi chiedono al primo cittadino un incontro pubblico in cui «ci venga spiegato esattamente cosa si sta pianificando, con particolare dettaglio alle questioni legate alla gestione della sicurezza».


Siamo un gruppo di residenti a Legnano e, precisamente, nel quartiere ove sono ubicati gli stabili della ex Scuola Medea (attualmente di proprietà della Città Metropolitana di Milano).

Da qualche tempo circolano insistentemente parecchie voci circa un progetto di dislocazione di un consistente contingente di profughi (si parla di circa 80 persone) negli edifici della scuola in oggetto. Secondo queste stesse voci, tale progetto sarebbe attualmente oggetto di discussione, da parte della Vostra Amministrazione, con il Prefetto di Milano, Dott. Marangoni.

Se così effettivamente fosse, manifestiamo la nostra totale contrarietà, nonché la nostra più viva preoccupazione in merito ad una simile scelta. Facciamo presente, in particolare, l’incompatibilità di questa decisione con le caratteristiche del quartiere che ospita gli stabili della ex scuola Medea.

La zona, infatti, di tipo residenziale, presenta principalmente delle abitazioni singole, spesso abitate da persone anziane, non di rado rimaste totalmente sole. Questa fascia di popolazione, fragile e del tutto indifesa per ovvi motivi anagrafici (e spesso anche di salute), rappresenta una quota considerevole dei residenti.

Evidenziamo, inoltre, come, nelle immediate vicinanze al sito della scuola vi siano numerose strutture sociali frequentate da minori, anziani e persone diversamente abili. Ci pare superfluo (ma doveroso) citare la Casa di Riposo Accorsi, l’ex casa di riposo (dove ora vi è un campo di bocce per anziani), Lo Spazio Incontro Canazza, le scuole elementari G. Pascoli, la materna A. Frank, l’asilo S. D’Acquisto, nonchè l’oratorio della parrocchia di S. Pietro ed il Fiorellone, struttura, quest’ultima, in cui si svolgono numerose iniziative e attività a favore di portatori di handicap.

Infine, ci pare del tutto superfluo segnalare il noto degrado ed i sempre più frequenti episodi di microcriminalità e di vandalismo (più volte segnalati anche allo stesso comune!) che, purtroppo, caratterizzano il quartiere in cui viviamo. Nello stesso, vi sono, poi, numerose “aree sensibili”, nelle quali è facile nascondersi e svolgere indisturbatamente delle attività illecite e criminose. Gli stabili della ex Medea, nel raggio di meno di un centinaio di metri, sono prossimi al bosco Ronchi, alla ex area Frascold e ad una villetta, ormai abbandonata, sita all’angolo tra via Pascoli e via Melzi, a cui il proprietario ha dovuto perfino far murare porte e finestre poichè occupata abusivamente da alcuni extracomunitari. Potremmo continuare ulteriormente nell’elenco di queste criticità, citando le truffe ai danni dei residenti (soprattutto anziani) perpetrate da falsi tecnici del gas, i furti, ahimè in crescita, o gli scippi che hanno avuto luogo proprio nella zona in cui dovrebbe arrivare questo contingente di profughi.

Confidando nella Sua sensibilità e nella Sua attenzione che da sempre dimostra nei confronti di tutta la cittadinanza di Legnano, Le chiediamo la disponibilità ad un incontro pubblico in cui ci venga spiegato esattamente cosa si sta pianificando, con particolare dettaglio alle questioni legate alla gestione della sicurezza.

In attesa di un gentile ma sollecito riscontro, cogliamo l’occasione per porgere i nostri più distinti saluti 

Alcuni cittadini del quartiere

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Maggio 2016
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