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Centenario Grande Guerra, l’intervento di Antonio Cortese

Il discorso del presidente Associarma alla cerimonia ufficiale al Cimitero Monumentale...

Un saluto Alle Autorità civili e militari, al delegato ANCE "Regina Maria per il Nord Italia", al Console romeno e ai rappresentanti della Chiesa Ortodossa romena, Greca Cattolica e Cattolica.

Come sappiamo, tra qualche giorno ricorre il centesimo anniversario dell'entrata dell'Italia nella grande Guerra, così come recita "La canzone del Piave" "Calmo e placido al passaggio, dei primi fanti il 24 maggio".

Una tragedia spaventosa che, nel corso di 41 mesi, stroncò le giovani vite di oltre 600.000 italiani, caduti sull'Adamello e sugli altipiani del Grappa , del Carso e lungo la linea del Piave, fiume sacro alla Patria, e di forse altrettanti uomini, nell'Esercito contrapposto.

Come recita la nostra Costituzione, la Guerra, qualsiasi guerra, come risoluzione delle controversie internazionali, va fermamente condannata: non esistono infatti guerre giuste o ingiuste, perché tutte portano ad una sola conclusione ": morte e distruzione, che sono, a loro volta, cause di conseguenti sentimenti di vendetta , di rivalsa e di odio.

Purtroppo, dopo tante tragedie, nulla ancora è stato recepito dai vari governanti.

Oggi, con questa significativa cerimonia, si vuole ricordare unicamente il sacrificio di tutti i Caduti della Grande Guerra ( "l'inutile strage", come la definì inascoltato Papa Benedetto XV"), che riposano nei Sacrari Militari , nei nostri cimiteri , dove ogni tanto una mano pietosa depone un fiore, accende un lume e recita una preghiera.

I nemici di una volta che oggi riposano, fianco a fianco, affratellati nella Pace eterna, sono anche qui, in questo Sacrario fermamente voluto dai legnanesi, dopo la fine della Guerra.

La nostra presenza vuole anche ricordare una frase che da oltre 2000 anni chiede "Pace in Terra agli uomini di buona volontà".

Vogliamo fermamente credere a queste parole che sembrano utopie, ma senza le quali l'uomo sarà sempre, purtroppo, dalla parte di Caino.

Concludo con un pensiero di Arthur Ponsonby, politico e scrittore britannico: lo cito perché ritengo che lo stesso condensi, in poche parole, un grande insegnamento: <<Quando viene dichiarata una guerra, la prima vittima è la Verità>>. Riflettiamoci.

Grazie a tutti e onore ai caduti.

Antonio Cortese, presidente Associarma Legnano

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Maggio 2015
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