Emozionante e partecipata la manifestazione che si è tenuta questa mattina a Legnano per festeggiare il 25 Aprile e ricordare i 70 anni dalla Liberazione. Non solo è stato ricordato chi si è battuto per lasciare alle generazioni future valori come la libertà e la democrazia, ma durante la cerimonia è stato sottolineato come ora più che mai questi valori, nel mondo di oggi, devono tornare a governare nella vita di ogni popolo: «Il 25 aprile è l'occasione per ricordare anche le persone che oggi scappano dai totalitarismi, dalla povertà – queste le parole del sindaco Alberto Centinaio –. Attuali sono i valori che hanno spinto le persone verso una condizione di liberazione e , uscendo dal protocollo, depongo una rosa per coloro che hanno perso la vita in mare in cerca di una speranza di vita che non avranno mai». (qui il discorso integrale).

La commemorazione ha avuto inizio con il corteo e la deposizione della corona al Monumento ai Partigiani in Largo Tosi. Accompagnati dal Corpo Bandistico Legnanese poi gli alunni delle scuole elementari e i bambini delle associazioni di volontariato di Legnano, hanno cantato l'Inno Nazionale (qui il video)

Sono passati 70 anni dalla Liberazione italiana e legnanese e ogni anno che passa sono sempre meno le persone che possono portare testimonianza di quel momento storico, presente in piazza oggi c'era però la staffetta partigiana Piera Pattani, anima della Resistenza legnanese al femminile. «I nostri morti ci parlano di libertà – ha sottolineato Luigi Botta, presidente Anpi di Legnano -, quella libertà che è come l’aria e che esige rispetto per quello che è costata e che sta costando. La nostra città non è ricca solo di lapidi e monumenti, è ricca di iniziative, di solidarietà, di lasciti morali di persone che hanno combattuto per la nostra libertà settanta anni fa, ed è sopra questi ideali che dobbiamo consolidare il ricordo dei nostri caduti». Clicca qui per l'intervento completo di Luigi Botta.

Non sono mancati poi spunti di riflessione sui giovani di oggi da parte del primo cittadino, ricordando quanti ragazzi  hanno dato la vita per il proprio Paese durante la Resistenza: «Modelli di vita – ha detto Centinaio – che è quanto mai opportuno portare nelle scuole, negli oratori, nei luoghi di aggregazione giovanile. Oggi prevalgono l’indifferenza o l’adesione a stili di vita che tendono a estromettere parole come sacrificio, rispetto o accoglienza e basta vedere che cosa circola sui social network per constatare come le “sirene” di ideologie e di politiche, che puntano a solleticare i più bassi istinti umani, trovino ampio consenso». Ad intervenire anche tre studenti legnanesi (dell'Istituto Bernocchi e del Liceo Galilei) che hanno ricordato come democrazia e pace fanno parte di quei privilegi di cui le nuove generazioni possono godere, grazie a chi ha partecipato alla Resistenza (qui il testo di Stefano Pedretti).

Dopo il canto de I Numantini con i bambini, il corteo ha raggiunto il Cimitero Monumentale. Dopo la lettura della preghiera del partigiano, don Fabio Viscardi (che ha sfilato nel corteo da piazza S. Magno al Cimitero) ha ricordato la sua recente esperienza a Marzabotto con un gruppo di sacerdoti e i sacerdoti uccisi in quelle zone dai nazifascisti. Poi ha dato la benedizione alle tombe.

Nel pomeriggio corpo bandistico legnanese in concerto all'oratorio dei Santi Magi con la commemorazione a cura dell'assessore all'educazione, Umberto Silvestri, e del presidente Anpi, Luigi Botta.

Galleria fotografica di Luigi Frigo