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Anffas: “Chiediamo la verità”… e partono esposti e denunce

6 Dicembre 2014

Continuano ad arrivare in redazione interventi sulla delicata questione Anffas in seguito all'ultima assemblea dell'associazione, lasciando strascichi importanti e carichi di tensione, come conferma l'uscita della storica famiglia che ha fondato l'assocazione, i coniugi Barello (Qui la pubblicazione di due lettere a loro sostegno). Considerazioni in seguito smentite dalla neo-rieletta presidente di Anffas, Francesca Fusina (Qui la sua risposta). Di seguito pubblichiamo altre tre considerazioni, la prima a cura di Vincenzo Anastasi, Ex Consigliere e ex socio di Anffas Legnano, la seconda dell'avvocato Emanuele Valli e le terza del dr. Filippo Bonzi che replicano al post a firma Luciano Lo Bianco, pubblicato  il 4 dicembre sulla sua pagina facebook


Dopo quanto apparso sulla stampa, mi sento chiamato in causa e ho il dovere di fare alcune precisazioni, che sono il risultato di una serie di documenti raccolti, comprovanti la verità degli eventi.

Ho rivolto in qualità di socio e consigliere una precisa richiesta al direttivo di Anffas:

La possibilità di visionare il bilancio nel dettaglio: mi è stato negato.
Sono stato costretto a rivolgermi ai Probiviri (come da Statuto) per poterlo avere.
Solo dopo un mese circa dalla mia richiesta e solo dopo tale procedura, l’ho potuto visionare (ricordo che il bilancio è atto pubblico, è un diritto averlo senza dovere entrare in discussioni inutili.
Un bilancio difficile da interpretare, privo di relazione e variamente movimentato.
Non sono riuscito ad ottenere giustificativi di spese così come logico che sia, solo alcune fotocopie di progetti in compartecipazione presentati alla Fondazione Ticino Olona, uno dei quali riportava ben 40 volontari per le vacanze estive.
Ho contestato alla Presidente, in virtù della carica che riveste, compensi vietati per legge (266 del volontariato) e per Statuto.
Il codice etico di Anffas, pubblicato lo scorso giugno, conferma ciò ma non scopre l’acqua calda, cioè tutto quello che le associazioni di volontariato devono assolutamente sapere.
Conflitto di interessi rispetto a più cariche rivestite dalla Vice Presidente e richiesta di verifica su possibili compensi rispetto anche ad altri Consiglieri.
La possibilità di ulteriori chiarimenti in merito a voci di bilancio dalle quali non si evince alcunché: anche questa domanda è rimasta inascoltata.
I Probiviri hanno agito secondo lo Statuto e la Presidente non si è presentata alla convocazione in quanto pretendeva fosse insieme al Consiglio mentre la richiesta era stata fatta esclusivamente a lei.
Il lodo dei Probiviri riconosce le mie ragioni rispetto ad un bilancio non chiaro ed il parere del consulente (interpellato dalla Presidente) si risolve in una lettera, che evidenzia criticità proprio riguardo al bilancio 2013 (cioè quello e solo quello della mia interrogazione): questo e non altro (pro veritate!!) ed è possibile visionare tale breve scritto in qualsiasi momento, così come tutti gli altri che ho raccolto nel tempo.
Per questi motivi e solo per questi legati ad una gestione personalistica, irrispettosa del pensiero altrui e del dialogo mi sono rivolto alla Guardia di Finanza.
Nulla hanno a che vedere in questa vicenda la convenzione ONU, il lavoro di rete, la collaborazione con Amministrazioni e ASL, gli “orticelli” (ma quali e di chi?) con le finalità che Anffas fin dalla sua fondazione ha mirabilmente portato avanti grazie a due grandi figure, i coniugi Barello, in difesa di tutti i disabili, che non solo da oggi perciò è faro “illuminante” per le persone con disabilità, soprattutto quelle che non sono in grado di difendersi: non da oggi, perché tutto questo è iniziato quando ancora l’attuale Presidente probabilmente non era nata.
L’Assemblea è stata quello che è stata: esattamente come già descritto da chi ha potuto vedere e raccontare i fatti accaduti. Aggiungo anche che la Presidente ha strappato dalle mani della Proff.ssa Salerio il microfono ed io sono stato oggetto di una gazzarra indegna.
La platea era stata preparata a dovere anche con lettere: questa è “la trasparenza, la verità, la chiarezza, il candore” professati dall’attuale Presidente.
Non sono e non sarò mai un delatore, ma solo il genitore di un ragazzo disabile, che cerca e chiede la verità e tutto questo non sarebbe accaduto, se fossero state date delle risposte precise, se si fosse mantenuto il rispetto del confronto, quel contraddittorio che non si è voluto affrontare in maniera democratica ma con grida ed esagerazioni nel tono della voce da parte dell’attuale Direttivo, non solo durante l’ultima Assemblea ma anche ben prima.

Riaffermo con vigore, proprio in nome di tutto quello che ho scritto, la mia difesa di Anffas e di tutto il mondo del volontariato: mi sono rivolto ad alcune persone e a queste sole ho chiesto ragione di alcuni comportamenti.
 

Vincenzo Anastasi (Ex Consigliere e ex socio di Anffas Legnano)


Facendo seguito al Post a firma Luciano Lo Bianco del 4 dicembre 2012 (pubblicato qui a fianco)

Carneade chi era costui ? Il manzoniano Don Abbondio si poneva questo quesito. Luciano Lo Bianco chi è costui.L’avvocatucolo, il dottore che prescrive medicine a pazienti mai conosciuti, la signora che mentendo ammazza il marito lentamente. Intrallazzando, si chiedono: chi è Lo Bianco  ?

Sappiamo che Carneade era un filosofo greco della corrente degli “Scettici”, purtroppo o per fortuna non sappiamo chi sia Luciano Lo Bianco.

L’unica  certezza in merito al citato Lo Bianco che sicuramente diventerà “famoso”, quando a seguito della denuncia ex art 594, 595 e 596 bis CP.che l’avvocatucolo, il Dottore che prescrive medicine a pazienti sconosciuti e la signora che uccide il marito lentamente, mentendo e intrallazzando, sporgeranno nei suoi confronti

Ognuno otterrà la fama che si merita.

AVV. EMANUELE VALLI


E’ ormai diventata un’abitudine frequente l’uso e l’abuso dei network per esternare insulti e offese, in assenza di quel minimo di retroterra culturale che ti può garantire un comportamento educato, civile e politicamente corretto.

Perché il sig. Luciano Lo Bianco si è sentito in dovere di passare alle offese e agli insulti a commento di quanto scritto su Legnano News del giorno 3 dicembre ultimo scorso, pur non essendo lui presente all’assemblea? Perché il sig. Luciano Lo Bianco ha usato toni così aspri nei confronti di persone che non conosce, spargendo fango sulla loro professionalità? Perché il sig. Luciano Lo Bianco non ha saputo frenare i suoi istinti maleducati anche nei confronti di una Signora ultranovantenne accusandola di nefandezze meritevoli solo di querela?

Io non devo chiedere scusa a nessuno per quello che ho scritto come denuncia ad una assemblea condotta in maniera disdicevole e antidemocratica, senza entrare nel merito del problema, che non conosco, ma se qualcuno ha la coda di paglia, per favore, non insulti, ma metta sul tavolo la questione e ne discuta in maniera civile. Non sarà certo una esternazione così becera e volgare a macchiare i quarant’anni di medicina e chirurgia che ho donato con abnegazione e professionalità a me, alla mia famiglia, ai miei pazienti chirurgici, agli anziani e ai disabili di questa città. No, io non offenderò nessuno e non querelerò nessuno, anche se certe affermazioni meriterebbero un giudizio legale severo. La volgarità e la meschinità sono un marchio di autocertificazione che deve far riflettere chiunque abbia a che fare con simili personaggi.

Ma come diceva già anni fa un nostro acuto e saggio concittadino : “Chi vusa pusè, la vaca l’è sua!” e spesso le grida sono arroganti, maleducate e volgari, anche se sovente permettono scalate più facili in una società fragile e timorosa. E se qualche foruncolo si infiamma oltre il limite, prima o poi scoppierà e butterà fuori tutto il marcio che ha dentro.   

Filippo Bonzi 

(Nella foto a destra con il cantautore statunitense Roy Lee)

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