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La famiglia Barello lascia Anffas

Una assemblea "scandalosa" sarebbe alla base della decisione dei due coniugi fondatori dell'associazione - La solidarietà di alcuni amici...

Anffas Legnano ha rinnovato il proprio consiglio direttivo, con Francesca Fusina presidente. L'assemblea si è svolta in questi giorni, lasciando strascichi importanti e carichi di tensione, come confermano sia l'uscita della storica famiglia che ha fondato l'assocazione, i coniugi Barello (a destra nella foto, insieme a Giancarlo Calini), sia le considerazioni del dr. Filippo Bonzi, sia quelle dell'avv. Emanuele Valli, che pubblichiamo qui di seguito.

"Il Dott. Flavio Barello e la Prof.ssa Teresa Salerio, fondatori di ANFFAS Legnano nel 1968, dopo tutti questi anni significativi trascorsi con impegno intenso, appassionato e sempre attento ai bisogni della Associazione stessa, la lasciano con amarezza, insieme ad altri Soci, non potendo più condividere lo stile e le modalità proprie dell'attuale Direttivo".

Con questo comunicato, diffuso subito dopo l'assemblea, i coniugi Barello hanno ufficializzato il loro dissenso dall'attuale dirigenza, mentre qui sotto ecco le considerazioni del dr. Filippo Bonzi, vicino all'Anffas anche per l'assistenza sanitaria offerta agli ospiti disabili della RSD La Sequoia-Don Gnocchi:

Per amicizia e per professionalità medica nei confronti della fragilità di una persona ultranovantenne, mi sono sentito in dovere di essere presente all’assemblea dei soci dell’Anffas, tenutasi sabato 29 novembre, pur non essendo io socio, ma solo medico di struttura dell’RSD “La Sequoia – Don Gnocchi”, che di disabili si occupa. 
Non penso di aver mai partecipato ad una Assemblea così “scandalosa”, e mi scuso dell’aggettivo con il presidente Sig. Marco Zanisi, che tanto gentilmente ha accettato la mia presenza e che ha cercato, senza successo, di renderla meno appropriata a tale giudizio.
Si potrebbe definire una bagarre volgare, arrogante, maleducata e che nulla aveva di un’assemblea civile e democratica, in cui tra l’altro, è successo qualcosa di profondamente disdicevole e vergognoso per l’Assemblea stessa, per l’Anffas e per la città di Legnano. Il trattamento che è stato riservato alla sig.ra Teresa Salerio Barello, probiviro in carica, è stato disgustoso. Interrotta e zittita più volte non è riuscita neppure ad introdurre il suo intervento e si è allontanata dall’aula con una fierezza e una dignità che mi ricorderò per gli anni a venire. Lei e il marito, oggi novantatreenne, assente per ragioni di salute vacillante, si possono considerare i fondatori di questa associazione che tanto ha dato ai disabili, ai familiari, alle attività, alle strutture, alla società e alla città intera. Troppo spesso e troppo presto ci si dimentica dei padri e di quello che sono stati capaci di costruire con abnegazione e coraggio.
Una Assemblea di parte, aizzata e scatenata non ha saputo controllare una volontà di epurazione e di espulsione, in barba ai più elementari e sacrosanti principi di etica, di morale e di democrazia ed è giunta al fine prefissato in una confusione totale, dove solo l’acclamazione poteva essere il metodo “democratico” più plausibile. Mi è tornata alla mente una ben più importante assemblea dove tra le grida “Crucifige! Crucifige!” si acclamò a gran voce e all’unanimità “Barabba! Barabba!” Non voglio entrare in merito al problema che ha determinato una crisi così profonda dentro l’Associazione, perché non conosco l’accaduto, le accuse reciproche, il significato delle espulsioni e delle dimissioni, che per altro non si sono capite in una assemblea così imprecisa e dispersiva. Penso, tuttavia, che sussistano grosse criticità che qualcuno dall’esterno deve cercare di risolvere, che possa essere un ispettore centrale, un contabile non di parte, piuttosto che una autorità competente, ancorché della Guardia di Finanza stessa.
Il mio pensiero in questo momento è solo per i sig. Barello e per il dolore che li sta affliggendo dopo più di sessant’anni dedicati al figlio disabile e ai disabili tutti, con forza, coraggio, etica, moralità e dignità, doti sempre più rare e che non sono state scalfite minimamente da persone maleducate e arroganti in una Assemblea indegna di essere definita tale.
Filippo Bonzi


Qui invece il messaggio di solidarietà ai coniugi Barello pervenuto dall'avv. Emauele Valli:

Carissimo Flavio, come ben sai, ero presente all’Assemblea Anfass del 29 novembre u.s, e ho dovuto prendere atto delle decisioni dalla stessa assunte che, giuste o sbagliate che siano, devono essere purtroppo accettate, ma nessuno può impedirmi di esprimere tutto il mio dissenso su come tale Assemblea è stata condotta, ignorando i più elementari principi democratici, di libertà di espressione, privando uno dei contendenti della parola e non ultimo, ma assai più grave torto, impedire alla Compagna di tutta la Tua vita, di tutte le Tue battaglie di sacrifici, di esprimere il proprio rammarico e dissenso.
Caro Flavio, un paio d’anni orsono, sentendoti venire meno le forze hai abdicato e preciso che la parola abdicato non è un eufemismo: l’Anfass era la tua creatura. il tuo scopo di vita, il tuo piccolo regno dove rifugiarti nei momenti di sconforto, tra quei ragazzi che anche a sessant’anni sono e saranno sempre i Tuoi ragazzi, per ricaricati con il loro sorriso o forse anche con le loro grida, che alle tue candide orecchie risuonavano come le melodie del Tuo amato Wagner
Così da “vecio alpin” hai deciso di ritirati in cima a quella montagna ad un passo dal Paradiso, dove solo pochi eletti e le reali aquile possono dimorare: da lassù contempli la Tua Valle verde e serena, dove i Tuoi ragazzi giocano felici, dove niente e nessuno li dovrà mai disturbare.
Ma Attenti ! Se qualcuno o qualcosa dovesse turbare quella quiete, quella serenità siamo certi che rincalzerai i Tuoi vecchi scarponi chiodati, stringerai con la forza di un ventenne la piccozza, Ti metterai in spalla lo sgualcito zaino e tornerai a valle a difendere la Tua creatura, il tuo regno; di una sola cosa devi essere certo; ad ogni passo un altro alpino, rincalzati gli scarponi chiodati, impugnata la sua piccozza, indossato lo sgualcito zaino, Ti seguirà, sino che giunto a valle avrai con Te un esercito di fedeli compagni su cui poter contare
Tranquillo “vecio alpin”! Tranquillo Dott. Commendator Flavio Barello, hai la certezza di non essere solo in questa lotta e poi non dimenticare che la Vittoria è alleata della Giustizia.
Grazie Flavio, a nome di tanti, per quello che hai fatto e per quello che ancora farai.
EMANUELE VALLI

Redazione
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Pubblicato il 03 Dicembre 2014
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